di Marco Capponi
Le società di risparmio gestito tengono testa con successo a uno dei periodi più sfidanti degli ultimi anni, e mettono a segno numeri importanti sia a livello di conti trimestrali sia di raccolte. A dare avvio alla tornata di questa settimana è stata Banca Generali, che lunedì ha annunciato relativamente al mese di aprile afflussi netti pari a 457 milioni di euro, per un saldo da inizio anno prossimo ai 2 miliardi. A trainare la raccolta del gruppo guidato dall’ad Gian Maria Mossa è stata la componente gestita, che nel mese ha portato 258 milioni, più del doppio rispetto ai 101 di marzo.

Quasi 2 miliardi raccolti nei quattro mesi (1,94) anche da Azimut, che solo in aprile ha registrato afflussi pari a 277 milioni. Ancora una volta a risultare decisivo per il gruppo a cui capo c’è il presidente Pietro Giuliani è stato l’apporto dei mercati privati: 80 milioni nel mese e 313 da inizio 2022, per un patrimonio totale in questa asset class che ha superato il tetto dei 5 miliardi.

Da Banca Mediolanum sono arrivati invece ieri i numeri di bilancio relativi al primo trimestre. L’istituto guidato dall’ad Massimo Doris ha chiuso i tre mesi con un utile netto di 114,3 milioni, in contrazione dai 133,4 dello stesso periodo del 2021 ma oltre le attese del consenso FactSet, che si aspettava 100,3 milioni. La flessione, comune a tutte le sgr, è imputabile soprattutto all’effetto mercato, che ha inciso sulle commissioni di performance, scese da 10,1 a 5,9 milioni. Tuttavia, a mitigare il calo è intervenuta anche in questo caso la raccolta in prodotti gestiti, che ha permesso alle commissioni ricorrenti di sfiorare i 372 milioni: un incremento su base annua del 9%. In controtendenza rispetto al mercato, Banca Mediolanum ha registrato nel trimestre volumi commerciali pari a 3,3 miliardi (+8% anno su anno), con il gestito in crescita del 21% a 1,7 miliardi.

Utile netto in crescita del 30,5% infine per Fineco: l’ultima riga del conto economico della società presieduta dall’a.d. e d.g. Alessandro Foti ha raggiunto i 123,6 milioni, superando anche il consenso, che prevedeva un profitto a 100,5. In aumento anche i ricavi: +23,2% a 255,7 milioni, grazie in particolare al +28% messo a segno dall’area investing. La banca ha riportato anche i dati di raccolta relativi al mese di aprile: 1 miliardo di afflussi, di cui 370 milioni proveninenti dal gestito, per un totale da inizio anno di 3,9 miliardi. In un’intervista esclusiva a MF-Dow Jones, Foti ha confermato la volontà di crescere all’estero, esplorando mercati come Francia e Spagna, e ha ribadito l’intenzione di continuare a aumentare il dividendo per azione. (riproduzione riservata)
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