Vola il volume d’affari di ingegneri e architetti. Probabilmente grazie al Superbonus, ma non solo. Nel 2020, rispetto al 2019, la crescita per i servizi di ingegneria e architettura si è attestata al 45,7%, nonostante lo scoppio della pandemia. È il comparto che è cresciuto di più in Italia, superando quello dei servizi postali e corrieri (che ha registrato un aumento del 40,7%). I dati sono riportati dal Consiglio nazionale degli ingegneri in una nota diffusa ieri sui numeri pubblicati dal Mef. Il Cni riporta come il volume d’affari degli studi sia aumentato di oltre il 40%, mentre per le singole partite iva si è registrata una flessione del 10%. Come detto, grande spinta a questa crescita è causata dal 110%: «è importante rilevare», si legge infatti nella nota, «che gli stessi analisti del Mef sottolineano che la crescita del volume d’affari degli studi di ingegneria e architettura potrebbe essere connessa all’avvio di misure straordinarie per il recupero e l’efficientamento del patrimonio edilizio, in particolare attraverso il cosiddetto Superbonus 110%. Ciò sicuramente è vero, sebbene nel 2020 queste misure, varate a luglio, hanno iniziato solo in modo marginale ad attivare nuovi investimenti; come è noto, il vero effetto espansivo di tali misure si è innescato nel secondo trimestre del 2021».

Secondo il Cni «è molto probabile che la crescita consistente rilevata attraverso le dichiarazioni fiscali sia stata il frutto di almeno due fattori concomitanti: da un lato la diffusa propensione degli studi professionali a riprendere piccoli e grandi lavori in sospeso subito dopo il primo lockdown ed a cercare nuove commesse anche in ambito pubblico grazie alla forte ripresa dei bandi di gara. Dall’altro lato l’effetto annuncio e poi l’avvio delle prime progettazioni con il 110% a novembre e dicembre 2020, sebbene in numero ridotto, sono state prerogativa degli studi di Ingegneria e architettura, sufficienti a contribuire in un breve arco temporale all’eccezionale spinta in avanti».
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