di Andrea Pira
Quasi 13 mila interventi legati al Superbonus 110% per un ammontare di oltre 1,6 miliardi di euro. Sono questi i dati aggiornati al 28 aprile diffusi ieri dall’Ance in occasione di una videoconferenza dedicata all’agevolazione per favorire l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare. Rispetto al 13 aprile, il monitoraggio registra un aumento del 26,8% degli interventi e del 36% dell’importo. Se confrontati con febbraio, i dati sono quadruplicati e all’appello mancano ancora gli interventi più consistenti. Appena il 9,8% si riferisce infatti ai condomini. «Serve un’azione decisa per prorogare in toto il superbonus 110%», ha detto il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, sottolineando che «se rimane questa selva di procedure, il superbonus rischia di essere una misura che favorisce i più ricchi». I costruttori sollecitano quindi il governo a dare certezza su una proroga quantomeno fino a tutto il 2023, al momento rimandata alla prossima legge di bilancio. Poi servirà un decalage chiosa Emanuele Orsini, vicepresidente per il Credito, la finanza e il fisco di Confindustria: «Nel 2024 non possiamo pensare di spegnere all’improvviso una misura così importante. Bisogna fare un decalage che sarà l’80 o il 70%». Già con il cosiddetto decreto Maxifondo da 30 miliardi, intanto, il governo ha prorogato al 31 dicembre 2022 le agevolazioni relative al Superbonus 110% per gli interventi condominiali, indipendentemente dallo stato di avanzamento dei lavori. Per le case popolari Iacp che al 30 giugno 2023 avranno effettuato lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, l’agevolazione è prorogata al successivo 31 dicembre. (riproduzione riservata)

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