Non arrivano segnali positivi dal mercato europeo dell’auto che a fine aprile perde il 22,7% rispetto allo stesso mese del 2019, prima cioè della pandemia. Poco significativo infatti il raffronto con il 2020 (+255%) quando il primo lockdown aveva di fatto bloccato l’attività.

I dati mensili, diffusi dall’Unrae, associazione delle case automobilistiche estere che operano in Italia, portano a una riduzione del 25% il cumulato dei primi quattro mesi del 2021. La crisi non risparmia i cinque maggiori paesi dell’area e cioè Germania, Italia, Francia Regno Unito e Spagna che assorbono il 70,2% delle immatricolazioni in Europa Occidentale.

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Ad aprile nei 31 Paesi europei (UE+UK+EFTA) sono state immatricolate 1.039.810 nuove autovetture, 305.371 in meno rispetto a 1.345.181 dello stesso mese 2019.

Entrando nei dettagli, rispetto agli altri mercati, l’Italia registra in questo mese una penetrazione di auto elettriche ancora bassa, migliore solo rispetto alla Spagna: ad aprile la quota di vetture “alla spina” (BEV e PHEV) in Italia ha raggiunto il 7,9%, ancora sotto della metà rispetto al 16,1% degli altri principali mercati. Continua invece l’ascesa dei modelli ibridi, dove l’Italia mantiene il primato con una quota del 28,7%, record dovuto in massima parte agli incentivi erogati alla fascia di emissioni 61-135 g/km di CO2 e al fatto che le auto ibride “full” e “mild” non hanno bisogno delle infrastrutture di ricarica, ancora carenti nel nostro Paese.