Il riassicuratore globale SCOR ha riportato un calo del 72% dell’utile netto per il primo trimestre del 2021 a 45 milioni di euro: il COVID-19 ha avuto un impatto sul lato vita del business e le catastrofi naturali hanno colpito la performance delle sue operazioni P&C nel periodo.

SCOR osserva che i risultati del primo trimestre 2021 sono stati influenzati dallo sviluppo dei sinistri COVID-19, sia noti che modellizzati, e da una serie di grandi catastrofi, in particolare la tempesta invernale Uri negli Stati Uniti.

Durante il primo trimestre, i sinistri legati alla pandemia hanno avuto un impatto di 162 milioni di euro sugli affari vita di SCOR, di cui 145 milioni di euro provengono dal portafoglio mortalità degli Stati Uniti. Sul lato P&C, l’impatto di COVID-19 è stabile dalla fine del 2020, spiega la società.

Secondo SCOR, i sinistri legati alla pandemia stanno seguendo l’andamento previsto, con impatti in gran parte limitati agli Stati Uniti.

Nonostante l’impatto della pandemia sulla sua attività vita, il segmento ha comunque registrato un risultato tecnico di 34 milioni di euro nel 1° trimestre 2021, mentre i premi lordi scritti sono diminuiti del 3,6% a 2,27 miliardi di euro.

Nell’ambito di SCOR Global P&C, i premi lordi sono aumentati di poco meno del 3% nel periodo, a 1,85 miliardi di euro.

Tuttavia, il combined ratio netto P&C è peggiorato rispetto all’anno precedente, attestandosi al 97,1%, compreso un cat nat ratio del 12,6%, superiore al budget del 7%. SCOR attribuisce gli elevati sinistri catastrofali del periodo a Uri in Texas con un costo di 98 milioni di euro (al netto della retrocessione), alla tempesta europea Filomena con 15 milioni di euro (al netto della retrocessione) e anche al deterioramento dovuto agli uragani Laura e Sally con 38 milioni di euro (al netto della retrocessione).

Nel complesso, SCOR ha registrato premi lordi contabilizzati per 4,13 miliardi di euro per il primo trimestre 2021, in calo di quasi l’1% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Anche i proventi degli investimenti sono leggermente diminuiti nel periodo, a 173 milioni di euro contro i 175 milioni di euro di un anno prima, mentre il risultato operativo è diminuito di oltre il 60% a 102 milioni di euro.

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