Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
La scarsa disponibilità di container, la bassa affidabilità nel rispetto delle programmazioni operative e i noli molto elevati per il trasporto marittimo stanno avendo un impatto significativo sull’economia reale ma non tale da generare una spinta inflazionistica perché l’incidenza della logistica sul valore finale dei beni è molto limitata. Lo dice nelle conclusioni un’analisi a firma di Maria Grazia Attinasi, Alina Bobasu e Rinalds Gerinovics appena pubblicata dal Banca Centrale Europea e dal titolo emblematico: «Cosa sta spingendo verso l’alto il costo delle spedizioni?».
App, social e banking online sono stati le prime vittime degli attacchi informatici in Italia nel primo trimestre. Secondo l’Osservatorio Cybersecurity di Exprivia, tra gennaio e marzo si sono registrati 349 eventi tra attacchi, incidenti e violazioni delle privacy, in crescita del 47% sul trimestre precedente e di sette volte rispetto a un anno prima. Tra i settori maggiormente colpiti è comparso per la prima volta quello software-hardware con 98 eventi, quasi quintuplicati rispetto allo scorso trimestre. Si tratta di fenomeni che colpiscono app di messaggistica istantanea, sistemi operativi, piattaforme di videoconferenza, social network e dispositivi utilizzati in ambito sia industriale sia privato.
Quasi 13 mila interventi legati al Superbonus 110% per un ammontare di oltre 1,6 miliardi di euro. Sono questi i dati aggiornati al 28 aprile diffusi ieri dall’Ance in occasione di una videoconferenza dedicata all’agevolazione per favorire l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare. Rispetto al 13 aprile, il monitoraggio registra un aumento del 26,8% degli interventi e del 36% dell’importo. Se confrontati con febbraio, i dati sono quadruplicati e all’appello mancano ancora gli interventi più consistenti. Appena il 9,8% si riferisce infatti ai condomini.
Gli agenti assicurativi non guardano più a internet e digitale come a un pericoloso concorrente; anzi, ora chiedono alle compagnie da cui ricevono il mandato di spingere sugli investimenti tecnologici, convinti che i clienti avranno sempre più bisogno in futuro della loro consulenza, mentre internet e le nuove tecnologie potranno essere l’occasione per fare crescere finalmente il mercato assicurativo Danni italiano. La fotografia emerge dall’indagine che ha coinvolto circa 300 tra agenti e broker ed è stata realizzata da Italian Insurtech Association, supportata da elipsLife in collaborazione con Emf Group. Si tratta del secondo sondaggio sulla categoria realizzato dall’associazione. Vi emergono nette differenze rispetto alla fotografia scattata a inizio 2020, all’alba della pandemia.
Nel primo trimestre i grandi distributori dei fondi di Anima sgr, da Banco Bpm al Monte dei Paschi di Siena passando per il gruppo Poste Italiane, hanno accelerato la raccolta consentendo alla società di gestione guidata da Alessandro Melzi d’Eril di chiudere un bilancio di periodo in netta crescita: l’utile netto ha raggiunto 57,7 milioni, il 50% in più rispetto ai 38,6 milioni dello stesso periodo del 2020, mentre le commissioni nette di gestione sono risultate stabili a quota 70,6 milioni (-1%) e quelle di incentivo sono quasi raddoppiate a 43,4 milioni di euro. Nel primo trimestre la raccolta netta è poi stata negativa per circa 300 milioni, ma l’inversione di tendenza è stata subito evidente ad aprile con un afflusso netto di 322 milioni.
FinecoBank ha registrato ad aprile una raccolta netta di 949 milioni (in linea con i 959 milioni di un anno fa) «senza fare ricorso a politiche commerciali di breve periodo». L’asset mix, spiega una nota, vede una netta prevalenza delle gestioni con 904 milioni nel mese (+36% da 664 milioni di aprile 2020) pari al 95% della raccolta complessiva. La componente amministrata si è attestata a 667 milioni, mentre la diretta ha registrato una contrazione a -622 milioni. I ricavi del brokerage sono stimati a circa 17 milioni (-22% a/a) a causa della ridotta volatilità e della diminuzione dei volumi sul mercato. Nel confronto con periodi di volatilità paragonabili i ricavi sono invece superiori di circa il 50%, grazie all’ampliamento della base di clienti attivi e all’innovazione dell’offerta. Da inizio anno i ricavi del brokerage sono stimati in circa 82 milioni (-4% a/a).
- Aviva Investors
La divisione di asset management ha lanciato Aviva Investors Climate Transition Global Credit Fund. Il fondo, con capitale iniziale di 350 milioni di dollari, investirà in aziende che offrono beni e servizi per la mitigazione del cambiamento climatico.
Una grave violazione delle prescrizioni del Codice della strada, commesse dal dipendente che si trovi alla guida dell’auto aziendale, integra giusta causa di licenziamento. È quanto stabilito dalla Corte di cassazione, Sezione Lavoro, con sentenza n. 9304 del 2021.
La pronuncia scaturisce dall’impugnazione giudiziale di un licenziamento, comminato ad un dipendente per aver commesso una grave infrazione stradale (nella specie un’immissione contromano) e per aver assunto atteggiamenti disdicevoli in presenza degli agenti di polizia stradale intervenuti per il sinistro. Il dipendente aveva cercato di giustificare la violazione adducendo non ben definite «ragioni di servizio», giungendo anche a intimidire gli stessi agenti.
La politica è a favore della proroga del superbonus 110% al 2023 e alla sua estensione anche ad altri interventi per favorire la crescita del settore e l’emersione del lavoro nero; il settore delle costruzioni e delle professioni chiede semplificazioni e certezza. È quanto è emerso ieri nel corso del dibattito pubblico organizzato dalla Filiera delle costruzioni e introdotto dal presidente dell’Ance Gabriele Buia che ha richiesto con forza alla politica un impegno che dia certezza a tutti i componenti del settore (imprese di costruzioni, professionisti, società di ingegneria, artigiani, ambientalisti, amministratori di condominio e sindacati): «Senza un’azione decisa sul superbonus al 110% in tutte le sue emanazioni spegneremo uno dei grandi motori della ripresa del nostro Paese. A volte sento dire che il superbonus rischia di essere una misura che favorisce i più ricchi. Sono d’accordo: se resterà questa selva di procedure, solo chi avrà più risorse da investire potrà trovare il bandolo della matassa».
«L’m&a non è uno scopo in sé, ma lo vedo come un acceleratore e un potenziale miglioramento del nostro risultato strategico. Qualora sia nel migliore interesse dei nostri azionisti, abbiamo piena fiducia nella nostra capacità di eseguirlo»: lo ha affermato Andrea Orcel, a.d. di Unicredit, commentando i risultati del primo trimestre che si è chiuso con un utile netto contabile di 887 milioni di euro, sopra le stime del consenso, e un utile sottostante di 883 milioni. Orcel, al suo primo incontro con il mercato nelle vesti di capoazienda, ha fornito alcuni dettagli su come affronterà il suo nuovo compito. «Il mio obiettivo ora, durante questi primi 100 giorni, è quello di conoscere i miei colleghi e i punti di forza e di debolezza dell’azienda, al fine di disegnare un nuovo piano strategico che presenteremo al mercato nella seconda metà di quest’anno. La mia ambizione attraverso questo piano è spostare Unicredit da una fase di significativa ristrutturazione e ridimensionamento, a una che offra rendimenti sostenibili al di sopra del costo del capitale proprio per tutto il ciclo. Abbiamo una solida base (posizione di capitale, qualità degli asset e posizione di liquidità), un franchising con un marchio resiliente e riconoscibile e alcuni talenti eccezionali che possono fare molto di più».
- Unicredit, la prima uscita di Orcel «Sì alle fusioni se aiutano a crescere»
Si chiude con un solido +5% in borsa la prima giornata pubblica di Andrea Orcel come amministratore delegato di Unicredit, dopo la presentazione dei conti del primo trimestre 2021. Il titolo è salito a quota 9,28 euro per i risultati superiori alle stime degli analisti, con un utile netto contabile di 887 milioni e un utile sottostante di 883 milioni. Un anno fa aveva perso 2,7 miliardi per le svalutazioni sui crediti imposte dal Covid. Non sono numeri di cui Orcel si è correttamente attribuito la paternità ma che gli servono per fissare la solida base patrimoniale — Cet1 fully loaded al 15,92%, il più alto mai raggiunto dalla banca, evidenziano gli analisti di Credit Suisse — sulla quale costruire la strategia futura, che verrà esposta in un piano industriale annunciato per la seconda metà dell’anno. Piano che vuole portare Unicredit «decisamente lontano da una fase di significative ristrutturazioni e riduzioni, per passare a una che fornisca rendimenti sostenibili al di sopra del costo del capitale per tutto il ciclo», anche «rinvigorendo» il margine di interesse, con una rigorosa disciplina del rischio». Tra i punti chiave del piano Orcel: tecnologia, semplificazione, più spazio decisionale ai manager e leva sulla forza della rete.
- Bankitalia per la finanza verde «Fintech, la spinta per il clima»
Un lungo evento ribattezzato G20 TechSprint 2021 che coinvolgerà ricercatori, startupper, sviluppatori, data scientist e designer con l’obiettivo di individuare strumenti e soluzioni per rendere più robusta l’azione per invertire o, almeno, rallentare il cambiamento climatico, così come rafforzare gli interventi di impulso ai processi di sviluppo sostenibile. La scelta di ricorrere a una gara (che durerà fino a settembre) di idee e di progetti per la finanza verde e sostenibile, sollecitando la comunità internazionale a fornire un contributo innovativo anche di tipo finanziario, è, del resto, coerente con le priorità della Presidenza italiana del G20: «People, Planet and Prosperity». Tanto che oggi il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco e Alessandra Perrazzelli, vice direttrice generale di Bankitalia, illustrano l’operazione con Daniele Franco, ministro dell’Economia, Benoit Coeuré, direttore dell’Innovation Hub della Banca dei Regolamenti Internazionali (Bri). Sotto la presidenza italiana del G20 prende, dunque, avvio la sfida, per dare risposta alle sollecitazioni promosse da Bankitalia e Bri, che,coadiuvate dai ministeri delle finanze e dalla banche centrali dei paesi del G20, hanno identificato tre principali problemi da risolvere nell’ambito della finanza ambientale. Ricercatori e startupper sono chiamati a misurarsi su: raccolta, verifica e condivisione dei dati; analisi dei rischi di transizione e dei rischi fisici legati al clima; collegamento tra i progetti e gli investitori.
- Unicredit, parla Orcel “Fusioni solo se servono alla nostra strategia”
L’esordio di Andrea Orcel come ad di Unicredit, uscita con un utile trimestrale doppio rispetto alle attese del mercato e pari a 887 milioni, è una fila di pochi e chiari messaggi, tra cui quello che le fusioni «non sono un obiettivo in sé, ma un potenziale acceleratore della nostra strategia ». Poiché la strategia, in forma di piano pluriennale, è attesa dall’alta dirigenza Unicredit tra settembre e novembre, e poiché sempre ieri il Montepaschi ha reso noto che l’agenda della sua ricapitalizzazione è spostata dal terzo trimestre 2021 «al quarto o alla prima metà del 2022», gli elementi convergono a smorzare gli impeti del mercato circa nozze estive. Anche il governo Draghi, nel rinnovare al giugno 2022 gli incentivi fiscali (ampliati del 50%) per banche che si fondono, sembra allentare l’urgenza. Del resto la congiuntura è, paradossalmente, buona per gli istituti: le moratorie su 150 miliardi di crediti e le garanzie statali su altri 180 miliardi hanno eliminato le perdite su crediti, e i relativi accantonamenti. E’ tornata all’utile netto dopo anni, per 119 milioni, perfino la banca di Siena, che grazie al buon andamento di ricavi e costi ha recuperato un miliardo di patrimonio, alleviando «a meno di un miliardo» il deficit prospettico stimato al marzo 2022.
- Pensioni, partita a tre Lega, sindacati e Inps sul dopo Quota 100
Il dopo Quota 100 si avvicina e la partita sulle pensioni entra nel vivo. Con alcuni dei protagonisti che cercano subito di lasciare il segno. È il caso dei sindacati che, oltre a invocare a gran voce l’apertura di un tavolo sulla previdenza, ieri hanno bocciato seccamente la proposta lanciata dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, di consentire dal 2022 ai lavoratori in possesso di almeno 20 anni di contributi un pensionamento sostanzialmente in due fasi: la prima per la solo parte contributiva al compimento dei 62-63 anni, seguita dall’eventuale fetta retributiva dell’assegno al raggiungimento dei 67 anni. Questa ipotesi non piace a Cgil, Cisl, Uil, che la definiscono «fuori dalla realtà», perché, essendo ancorata al metodo di calcolo contributivo, è considerata troppo penalizzante per i lavoratori.
- La mutazione genetica del mercato dell’auto: sharing e sostenibilità
Un tempo era normale che in una famiglia ci fossero due o più autovetture di proprietà. Oggi, con una varietà di strumenti a disposizione, l’auto di casa è una, a volte nemmeno quella. È in aumento il numero di automobilisti che scelgono di rinunciare all’acquisto avvicinandosi alle nuove e diverse forme di condivisione: dal car sharing al noleggio a breve, a medio e lungo termine, dal leasing a nuove forme di membership. Un settore che nel 2019, prima degli effetti del Covid, ha prodotto oltre 7 miliardi di fatturato, con una flotta di 1,2 milioni di veicoli (tutti Euro 6, a fronte di un parco auto nazionale molto datato) e 517mila veicoli immatricolati(pari al 25% del totale). Una tendenza solo rallentata dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19 (e solo per il noleggio a breve termine), ma che è destinata a crescere e ad essere approfondita nei prossimi mesi, anche con nuove iniziative.
- Previdenza integrativa per i giovani, le dieci proposte lanciate da Plus24
C’è la “dote pensione” fino ai 18 anni, alimentata dai genitori che potranno dedurre dal reddito imponibile tutto quello che versano ai figli (in aggiunta ai già previsti 5.164 euro). E ancora, il contributo dello Stato dell’1% del reddito professionale netto alla giovane partita Iva, che deve a sua volta conferire altrettanto per ottenere il versamento pubblico. Fino ad arrivare alla linea d’investimento green, fiscalmente vantaggiosa, per generazioni molto attente al tema del cambiamento climatico. Sono alcune delle 10 proposte che Plus24, il settimanale di risparmio e investimenti del Sole 24 Ore, presenterà sul numero di domani. Un’iniziativa rivolta soprattutto al mondo della politica, che ha dimenticato di stimolare l’adesione dei più giovani ai fondi pensione, pilastro importante per il loro futuro previdenziale.
- Venture capital, in P101 entra Azimut al 30% Ora l’obiettivo è un polo da 1 miliardo
P101 sgr apre il capitale ad Azimut e si prenota un posto da player europeo nel mercato del venture capital. La società fondata da Andrea Di Camillo ha raggiunto un accordo per cedere il 30% del capitale, creando i presupposti per accelerare lo sviluppo verso un’offerta più articolata di strumenti finanziari finalizzati alla crescita delle imprese. «L’obiettivo- spiega Di Camillo – è raggiungere un miliardo di euro di masse gestite nel medio termine. Grazie alle sinergie con Azimut potremo partecipare a una maggior numero di operazioni in Italia ed essere un interlocutore anche a livello europeo. Questo sarà possibile attraverso la creazione di una piattaforma di soluzioni, che comprenderanno oltre a veicoli per il growth anche strumenti per il venture debt, o il replacement capital, oggi scarsamente coperti dagli operatori nazionali. Riteniamo cruciale fornire a start up e scale up un operatore capace di supportare le migliori realtà italiane e a competere sulla scena internazionale, così come di potere diventare un paese in grado di attrarre le migliori società innovative a livello europeo».
- Fineco, in aprile raccolta a 949 milioni
Ad aprile la raccolta netta di FinecoBank si è attestata a 949 milioni di euro. Il dato è in linea con i 959 milioni di un anno fa, mentre l’asset mix vede una netta prevalenza della componente gestita con 904 milioni nel mese (+36%) pari al 95% della raccolta totale. I ricavi brokerage sono stimati a circa 17 milioni (-22% annuo).
- Anima aumenta l’utile e affila le armi per il risiko di settore
Anima chiude il primo trimestre 2021 con risultati in crescita, masse gestite record e guarda con fiducia al resto dell’anno, convinta di poter giocare un ruolo attivo nel riassetto dell’industria del risparmio gestito italiana. Fra gennaio e marzo l’utile netto si è attestato a 57,7 milioni di euro, in crescita del 50% rispetto allo stesso periodo del 2020 e a fine trimestre il patrimonio in gestione ha raggiunto il massimo storico a 195,3 miliardi. Sono però i dati più recenti sulla raccolta (compresi quelli di aprile) ad alimentare ottimismo: «Abbiamo visto segnali importanti di inversione di tendenza sulla componente retail che negli ultimi tempi è stata il nostro tallone d’Achille», ha detto a Il Sole 24 Ore l’amministratore delegato, Alessandro Melzi d’Eril, riconoscendo che i risultati ottenuti con due partner distributivi storici come Banco Bpm e Mps «vanno nella direzione giusta».
- Responsabilità 231, organismo di vigilanza con poteri di iniziativa e controllo definiti
Alcune affermazioni contenute in una recente sentenza (n. 10748 depositata il 7 aprile 2021) resa dal Tribunale di Milano in un caso assai noto (reati societari e finanziari in Banca Monte dei Paschi) riportano all’attenzione degli studiosi e dei pratici un tema – poteri, doveri e responsabilità dell’organismo di vigilanza – per la verità costantemente vitale e attuale. Così stigmatizza il Tribunale di Milano l’operato dell’organismo di vigilanza: «In definitiva, l’organismo di vigilanza – pur munito di penetranti poteri di iniziativa e controllo, ivi inclusa la facoltà di chiedere e acquisire informazioni da ogni livello e settore operativo della Banca, avvalendosi delle competenti funzioni dell’istituto (così il regolamento del luglio 2012) – ha sostanzialmente omesso i dovuti accertamenti (funzionali alla prevenzione dei reati, indisturbatamente reiterati), nonostante la rilevanza del tema contabile, già colto nelle ispezioni di Banca d’Italia (di cui l’OdV era a conoscenza) e persino assurto a contestazione giudiziaria».
- Munich Re aumenta l’utile di quasi il 170% – Il peso delle grandi perdite