Pagina a cura di Roxy Tomasicchio
I carrelli digitali si stanno svuotando. Ma non per effetto del testa a testa tra commercio fisico ed elettronico: in questa sfida, anzi, l’e-commerce sta reggendo il colpo della crisi pandemica. Si tratta, invece, di una conseguenza degli adempimenti richiesti dalla Sca, la cosiddetta Strong customer authentication, prevista dalla direttiva europea sui servizi di pagamento (Psd2), entrata in vigore dal 1° gennaio scorso, anche se, per i primi tre mesi dell’anno, con una applicazione soft. Stando a un’analisi di Axerve, società specializzata in pagamenti digitali, effettuata su dati di scenario forniti da Mastercard, infatti, il mercato sta perdendo circa il 43,9% delle transazioni con 3DS2, ossia il protocollo di sicurezza a 2 fattori di identificazione su cui si basa la Sca e che consiste nella verifica di almeno due elementi differenti che attestino l’identità del consumatore che fa acquisti online con carte di credito, o la validità dello strumento stesso di pagamento (per esempio, tramite informazioni quali l’impronta digitale o una password temporanea usa e getta, cosiddetta Otp). Il dato italiano ha superato di molto la media europea, che a marzo si è attestata sul 25,3%. Il calo delle vendite online si rileva anche dai dati della ricerca della società di consulenza internazionale Cmspi, specializzata nei servizi di pagamento: «Emerge come, a marzo 2021, rispetto al numero di transazioni messe in sicurezza dall’autenticazione a doppio fattore, l’Italia registra il 42% di abbandoni da parte del consumatore nel corso dell’operazione d’acquisto o annullate al momento del pagamento: è la percentuale più alta rispetto alla media europea, che si attesta al 30%», spiega a ItaliaOggi Sette Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il Consorzio che riunisce le aziende italiane della filiera del commercio digitale. Il coro degli operatori di settore è, quindi, unanime: bisogna migliorare il processo. Da un lato va garantita la sicurezza, ma dall’altro, si deve ridurre l’effetto negativo dell’applicazione della Sca, che, chiedendo al titolare di carta informazioni aggiuntive per autorizzare i pagamenti online, sta creando ostacoli. Per esempio possono essere applicate esenzioni al protocollo 3D Secure, come prevede la Psd2, per quelle transazioni che presentino, sulla base di analisi in tempo reale, un basso rischio di frode. Ed è, infatti, in questo ambito che si inseriscono alcune soluzioni proposte.

Il calo delle transazioni. Secondo l’indagine Axerve, nel periodo compreso tra il 1° gennaio (data di entrata in vigore dei protocolli 3DS 2.0 per tutte le transazioni online europee) e il 14 aprile 2021, all’Italia va la maglia nera, tra i Paesi europei, per tasso di autenticazione: ad aprile, 60,2% rispetto a una media del 74,5%.

Sulla stessa scia gli ultimi dati raccolti da Cmspi per marzo 2021, che indicano un tasso di fallimento medio europeo del 30%. Proseguendo così si può arrivare a oltre 87 miliardi di euro di vendite a rischio a causa di cali o abbandoni. Per quanto riguarda i singoli paesi, i tassi di abbandono dei carrelli più alti sono quelli registrati in Italia (42%), Belgio (39%), Spagna e Germania (35% entrambe). Tuttavia non mancano miglioramenti, da agosto 2020, di circa 5 punti percentuali sulla media, che era del 35%. Ma ciò non deve far abbassare la guardia.

La voce degli operatori. «La pandemia ha accelerato e incrementato la penetrazione dell’e-commerce in un contesto di sempre maggiore attenzione del cliente finale all’esperienza di acquisto», spiega Alessandro Bocca, Ceo di Axerve, che prosegue annunciando la soluzione proposta al mercato dalla società: Advice. Si tratta di uno strumento di analisi istantanea per garantire la sicurezza della transazione e-commerce e prevenire eventuali frodi, tutelando sia gli utenti che chi sta accettando il pagamento. Infatti, oltre ad aumentare il livello di sicurezza, si abbassa la richiesta di autenticazione a due fattori da parte dei circuiti di carte di credito. L’esito positivo della Transaction risk analysis di Axerve Advice permette alle transazioni fino a un massimo di 500 euro, che risultino a basso rischio di frode, di essere processate senza autenticazione. Il prodotto è realizzato in collaborazione con Riskified, azienda specializzata nella prevenzione frodi, ed è associato al servizio Axerve Guaranteed Payments, che tutela l’operatore e-commerce nell’eventualità che la transazione sia contestata per uso non autorizzato dello strumento di pagamento a seguito dell’esenzione. «Il dato Cmspi», commenta ancora il presidente di Netcomm Liscia, «riflette la necessità di due interventi importanti: il primo riguarda l’aumento della sensibilità del consumatore verso l’informazione e l’adeguamento all’autenticazione a doppio fattore, dall’altra è importante stimolare le banche ad affrontare metodi sicuri per permettere la transazione in sicurezza senza l’obbligo di autenticazione a doppio fattore, utilizzando in particolare gli strumenti che sono messi a disposizione della Psd2, come la Tra (Transaction risk analysis), che è l’utilizzo di strumenti statistici e algoritmici che permettono di far passare la transazione senza l’obbligo di autenticazione sotto una certa percentuale di frodi. Come Netcomm, consorzio del commercio digitale italiano siamo già al lavoro con la Banca d’Italia e con le altre istituzioni finanziarie per tutelare l’informazione verso il consumatore e creare una comunicazione il più possibile omogenea per non disorientarlo», aggiunge rinviando, per ulteriori approfondimenti e dibattiti sul tema alla XVI edizione di Netcomm Forum, in programma il 12 e 13 maggio. Un evento completamente digitale e gratuito, per condividere con aziende e operatori i trend, i cambiamenti di mercato, le nuove abitudini di consumo.

Di cambiamento culturale parla anche Andrea Fiorentino, Head of products and solutions di Visa in Sud Europa: «Sulla base dei nostri ultimi dati, l’implementazione della Sca sta progressivamente avanzando ma c’è ancora strada da fare affinché commercianti e consumatori possano massimizzare il potenziale dell’e-commerce. Il mercato italiano mostra alcune sfide che devono ancora essere affrontate, in particolare i tassi di abbandono, che rimangono troppo alti durante le transazioni con doppio fattore di autenticazione. Per migliorare il processo di autenticazione e l’esperienza di acquisto è fondamentale che l’ecosistema dei pagamenti continui a focalizzarsi sull’educazione dei consumatori. Gli emittenti delle carte di pagamento devono inoltre continuare a lavorare per ridurre al minimo il numero di transazioni che necessitano di doppia autenticazione, sfruttando le esenzioni previste dalla normativa Psd2 e applicando modelli basati sull’intelligenza artificiale che aiutino a valutare in tempo reale il tasso di rischio di ciascun pagamento. Infine, in quei casi in cui il doppio fattore di autenticazione è necessario, è importante sviluppare esperienze digitali semplici e intuitive a favore dei consumatori». Analogo l’approccio di Mastercard. Entrambi i circuiti, infatti, hanno messo in campo una vera e propria roadmap per la sicurezza con un duplice obiettivo: da una parte fare educazione fornendo un approccio graduale all’adozione dei nuovi standard di sicurezza, dall’altra lavorare con l’intero ecosistema, le banche e i retailer, a soluzioni innovative. Tra queste, Mastercard Identity Check. Questa nuova tecnologia permette di ridurre le frodi online e il rischio di transazioni declinate, ma favorisce anche un’autenticazione dell’identità senza ulteriori complicazioni per il consumatore. La stessa soluzione sul circuito Visa si chiama Verified by Visa. In secondo luogo, l’intelligenza artificiale viene utilizzata per ridurre le frodi online e il rischio di transazioni declinate tanto sul circuito di Mastercard, quanto su quello di Visa.

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