di Valentina Simonella MF-DowJones
Oltre alla mazzata Covid inferta all’intero settore auto, Volkswagen deve fare i conti anche con il caso dieselgate. Il colosso guidato dal ceo Herbert Diess offrirà un risarcimento una tantum ad alcuni clienti che hanno acquistato auto diesel dotate di un sistema di rilevazione delle emissioni truccato, dopo che la Corte di giustizia federale tedesca ha emesso una sentenza contro la società che la obbliga a risarcire gli acquirenti.
«Volkswagen offrirà ai querelanti una soluzione pragmatica e semplice che prevede pagamenti una tantum», ha spiegato l’azienda in una nota. «L’ammontare dei risarcimenti dipenderà dai casi singoli». Attualmente, ci sono circa 60 mila cause pendenti nei tribunali minori della Germania. Il produttore di automobili ha riferito che la sentenza non ha risolto tutte le problematiche, per esempio non ha stabilito se le denunce abbiano una valenza per l’acquisto di automobili diesel dopo lo scoppio dello scandalo nel settembre 2015, quando le informazioni sul software truccato erano di dominio pubblico. «Riteniamo che i clienti non possano far valere alcuna pretesa qualora fossero stati a conoscenza della logica di commutazione al momento dell’acquisto», ha dichiarato Volkswagen, precisando che i casi che rispecchiano queste circostanze sono circa 10 mila. Secondo le dichiarazioni della Bundesgerichtshof, la corte che ha emesso la sentenza, i giudici hanno basato la loro decisione sul fatto che Volkswagen non ha adottato una posizione «conforme ai valori fondamentali dell’ordine giuridico e morale».
Lo scandalo dieselgate, iniziato nel 2015, è già costato al colosso di Wolfsburg oltre 30 miliardi di euro. In particolare negli Usa, dove alle auto coinvolte è stato imposto un divieto di circolazione che ha inevitabilmente creato le basi per far partire richieste di risarcimento. In Europa, invece, le autorità non hanno emesso divieti ma solo obbligato ad aggiornare il software di controllo e controllare la reale installazione dei filtri antiparticolato. (riproduzione riservata)

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