Unipol ha chiuso il primo trimestre con un utile netto consolidato di 134 milioni di euro, in calo del 21,5% su base annua. La raccolta diretta assicurativa è ammontata a 3,1 miliardi. Il ramo Danni si è attestato a 2 miliardi (-1,5%), e il Vita a 1,1 mld (-13,2%). Il combined ratio netto riassicurazione si è posizionato al 92%, in miglioramento dal 94,6% di marzo 2019. La controllata UnipolSai ha registrato un netto consolidato di 171 milioni, in calo del 7,2% su base tendenziale.
L’a.d. Carlo Cimbri ha spiegato che la possibilità e la volontà di Unipol di distribuire il dividendo per il 2019 rimane inalterata, ma la decisione verrà presa nella seconda parte dell’anno alla luce del quadro macroeconomico. «Dobbiamo adottare, in questa fase storica, un supplemento di prudenza prima di fare scelte di qualsiasi tipo. Abbiamo fatto scelte in ottemperanza a quanto è stato chiesto in quel momento storico dal regolatore, sia italiano che europeo. Ma, sulla base dei risultati che c’erano nel bilancio per il 2019 e che continuano a esserci in prospettiva per il bilancio 2020, la liquidità post eventuale distribuzione del dividendo continua a essere congrua con Solvency».
Cimbri ha aggiunto che quest’anno non ci saranno difficoltà a raggiungere gli obiettivi, a meno che il quadro generale non peggiori drasticamente. «E lo stesso avremo nel 2021, ma aspettiamo la seconda metà dell’anno per capire come la crisi economica andrà a impattare sui diversi settori. La complessità di questa fase non è tanto la consuntivazione e la rendicontazione di quello che è stato fatto, quanto piuttosto lo sforzo di immaginazione per anticipare e prevedere gli effetti di questa crisi sull’intera economia del paese. Il grado di indeterminatezza per tutto il mondo oggi è particolarmente elevato. Da qui approccio seguito di particolare prudenza, sia in termini di rendicontazione che di previsione. A nostro avviso un supplemento di prudenza è la risposta migliore, in attesa che le nebbie sulle prospettive dell’economia italiana e del mondo si diradino».
Quanto alla pandemia, il lockdown ha determinato una contrazione degli incassi previsti per Danni e Vita, ma ha provocato anche una riduzione dei sinistri «e, proiettando la nostra valutazione sulla fine dell’anno, sicuramente dal punto di vista industriale abbiamo la tranquillità di poter conseguire i risultati che ci siamo prefissi. Cosa diversa», ha aggiunto l’a.d., «è il comparto della gestione finanziaria, il cui andamento è più imprevedibile per la volatilità che c’è sui mercati. L’azione della Bce per la politica monetaria e per contenere lo spread italiano, oltre che gli stimoli all’economia, ci fanno pensare che non avremo particolari criticità anche dalla gestione finanziaria».
Il numero uno della compagnia bolognese ha poi spiegato che i recenti acquisti di azioni UnipolSai da parte della controllante sono stati effettuati con un obiettivo puramente opportunistico e non sottendono in alcun modo la volontà di procedere a operazioni straordinarie che potrebbero portare a un ulteriore accorciamento della catena.
Il gruppo assicurativo, secondo gli analisti, ha archiviato un trimestre positivo. Banca Imi giudica nel complesso solidi i dati, supportati da una forte redditività del ramo Danni.
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