di Andrea Pira
L
e domande sono arrivate in un arco di tempo ristretto, i carichi di lavoro di conseguenza sono diventati più gravosi e da gestire in una condizione di emergenza che ha reso necessario per le banche rivedere l’organizzazione interna. Sta di fatto che delle domande di finanziamenti fino a 25 mila euro garantiti dallo Stato in base ai decreti CuraItalia e Liquidità per sostenere l’economia italiana colpita da Covid-19, appena una su due è stata accolta ed erogata. E la percentuale scende addirittura a un quarto per le operazioni sopra tale tetto di finanziamento. I numeri emergono dall’elaborazione delle risposte inviate dagli istituti alla commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, presieduta dalla pentastellata Carla Ruocco, che ha illustrato i risultati a deputati e senatori. Il quadro è aggiornato a prima del 20 maggio scorso, data ultima per rispondere al questionario inviato a 147 banche.
La possibilità, avvenuta solo in un secondo momento, di immettere in modo massivo e non per singola pratica le domande da presentare a Mediocredito Centrale per avere copertura dal Fondo pmi, ha velocizzato le procedure, hanno ammesso le banche, che prevedono tempi più snelli una volta superate le difficoltà iniziali. Lo spaccato è composito. Per Unicredit sono oltre 30 mila domande erogate per prestiti fino a 25 mila euro su 57 mila ricevute. Oltre 44 mila a fronte di 149 mila domande presentate per Intesa Sanpaolo, con circa sette giorni di tempo per smaltire la richiesta. Al Monte dei Paschi sono pervenute oltre 29 mila richieste, di cui 13 mila ammesse all’erogazione con tempi medi scesi da 5 a 3,5 giorni. E ancora per Ubi, a fronte di oltre 45.868 domande le accolte sono 45.160, di cui erogate quasi 27 mila. Sono invece 41 mila le richieste a Banco Bpm, che ha finanziato 474 milioni di euro per un totale di 22 mila domande, dimezzando a circa tre giorni la lavorazione delle pratiche. Infine Iccrea: su 32 mila domande presentate, ne sono andate finora a buon fine appena 820.
I tempi si allungano e la percentuale di via libera si restringe per gli importi più elevati. La commissione, intanto, continua a raccogliere le segnalazioni di imprese e cittadini, segnalando le criticità al governo e alla task force formata a Tesoro, Mise, Bankitalia Abi, Mediocredito e Sace. Nel mentre ha inoltre puntato una lente sulle richieste di moratorie su mutui e prestiti. Per quanto riguarda i mutui, le domande accolte sono poco più del 52%. Sono invece il 71% quelle relative al credito al consumo.
A oliare i meccanismi per garantire credito sono intanto arrivate modifiche al decreto Liquidità licenziato ieri in prima lettura dalla Camera con 269 voti a favore. Il passaggio a Montecitorio ha alzato a 30 mila euro il tetto per i finanziamenti garantiti al 100% dal Fondo gestito da Mcc. È stata introdotta l’autocertificazione per le richieste di prestiti con copertura statale e velocizza l’iter, alleggerendo la fase dei controlli, anche attraverso la cosiddetta manleva. C’è inoltre lo stop alle segnalazioni per la centrale rischi fino al prossimo 30 settembre.
I tempi di restituzione dei prestiti possono inoltre estendersi fino a 30 anni in caso di erogazioni fino a 800 mila euro con garanzie pubbliche fino all’80% e coperte dai Confidi fino al 100%. E con le modifiche potranno anche accedere alla garanzia Sace le aziende che nel 2020 hanno distribuito dividendi o riacquistato azioni. Con il divieto di farlo nei 12 mesi successivi alla garanzia. Il che apre lo strumento alle grandi partecipate di Stato. (riproduzione riservata)

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