Uno scudo per difendere Borsa spa. Le piattaforme finanziarie entrano nel Dpcm attuativo dei poteri speciali. Tutelate le imprese con 300 milioni di fatturato e 250 dipendenti
di Andrea Pira
Il governo apre l’ombrello del golden power su Borsa spa. La bozza del Dcpm illustrato in Cdm dal sottosegretario Riccardo Fraccaro include nel perimetro degli asset sotto tutela le piattaforme per la negoziazione multilaterale di strumenti finanziari o di depositi monetari. Più in generale lo scudo servirà a proteggere le società nel settore creditizio, assicurativo e finanziario con fatturato non sotto i 300 milioni e almeno 250 dipendenti. L’emergenza sanitaria ha messo in difficoltà il Paese e le sue infrastrutture, sottoposte a stress sul fronte della liquidità e della solidità patrimoniale. Un’occasione per quei soggetti con forte cassa che potrebbero fare shopping di asset rilevanti quali banche, assicurazioni e la stessa Borsa. Su quest’ultima si sono espressi in maniera interessata sia la francese Euronext, sia la tedesca Deutsche Boerse. Ma la copertura è ad ampio raggio. Si spazia dall’energia alle biotecnologie, dai semiconduttori, al’archiviazione di dati sensibili. Si fa ad esempio riferimento alla piattaforma del Sistema informativo elettorale (Siel) del ministero dell’Interno per la raccolta e la diffusione dei dati elettori e ancora al monitoraggio delle opere pubbliche. O ancora all’approvvigionamento di medicinali, dispositivi e apparecchiature sanitarie, nonché le tecnologie critiche digitali funzionali all’erogazione, anche da remoto, di servizi per la salute. (riproduzione riservata)

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