INTERMEDIARI

Test condotto sui medio piccoli intermediari nell’epoca del distanziamento sociale

Autore: Gigi Giudice
ASSINEWS 320 – giugno 2020

Stiamo continuando, da febbraio, a vivere in un clima da romanzo distopico, affrontando l’emergenza sanitaria più importante della nostra storia (oltre 30 mila i morti a metà maggio, oltre 100mila i contagiati), la pandemia generata dal Covid-19. Con il servizio garantito dal sistema assicurati­vo chiamato a non fermarsi. Per dare risposte e comunque, a funzionare. Al contrario della stragrande maggioranza delle attività, con milioni di addetti consegnati in casa.
Gli italiani hanno dovuto trascorrere i mesi di marzo e di aprile con l’imposizione di vivere dentro le parentesi delle loro mura di casa. Organizzando rigidi controlli attraverso le forze dell’ordine per evitare uscite improvvide e sposta­menti di persone da un territorio comunale all’altro.

Con il 4 maggio l’autorità di governo ha deciso di aprire un periodo di prova per verificare se rimuovendo i più rigidi divieti, ovvero consentendo che si potesse uscire di casa e incontrare “i congiunti”, il coronavirus si espandesse ulte­riormente o no. Forti dei dati sulla diminuzione sensibile sia del numero dei contagi come delle vittime del virus – si è passati alla cosiddetta Fase 2.
Che è stata avviata dopo il 18 maggio, con la ripresa di gran parte delle attività e l’idea di un possibile ritorno alla normalità. Mentre il Governo Conte è riuscito a far appro­vare un “decreto rilancio” da 55 miliardi e a consentire la riapertura differenziata di negozi, ristoranti, parrucchieri, centri estetici.

Via libera anche alle cene con gli amici, agli spostamenti verso le seconde case (se all’interno della regione di residenza). Con l’obbligo comunque delle ma­scherine e del mantenere rigorose distanze tra le persone.
In questo contesto la regola imprescindibile del dover il mantenere le distanze tra le persone rivoluziona il classi­co rapporto che era fin qui invalso in una società come quella italiana dove prevale certa cordialità e acquisizione di fiducia mediante strette di mano, pacche sulle spalle, abbracci.

Una modalità “latina” di comportamenti che ha fatto parte del bagaglio di ogni inter­mediario che agisca sotto i mille campanili del Bel Paese. Tutti ci auguriamo che presto o tardi, quando avremo sconfitto il Covid-19 con il vaccino (che an­cora gli scienziati stanno cercan­do di trovare e sperimentare), torneremo alle strette di mano e agli abbracci. Intanto abbiamo introdotto lo smart working già indicato tra le soluzioni più vantaggiose conse­guenti alla rivoluzione digitale.

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