Il prodotto offre flessibilità gestionale e sulle opzioni aggiuntive, permettendo la conversione indifferenti forme di rendita

di Fausto Tenini e Alessandro Lazzari * (Assinews)

Aviva Capitale Futuro è una polizza multiramo che combina la componente unit linked alla partecipazione agli utili derivante da una gestione separata. Questo prodotto prevede l’investimento del premio unico versato e degli eventuali versamenti aggiuntivi, al netto dei costi, in una delle opzioni di investimento disponibili al momento della sottoscrizione iniziale, rappresentate da combinazioni profilate per livelli di rischio. In tutti i casi si tratta di una linea di gestione separata affiancata da un fondo interno, con differenti pesi dove il limite va da un minimo del 20% ad un massimo del 60% per ogni componente. Per la parte di capitale investita nella gestione separata la compagnia riconosce una rivalutazione annua, che può essere sia positiva che negativa, e solo in caso di decesso dell’assicurato si ha la garanzia della conservazione del capitale. In ogni caso la rivalutazione annua non si consolida al capitale maturato. E come di consueto per la parte di capitale fatta convogliare nel fondo interno non è prevista pertanto alcuna garanzia in quanto dipendente dalle dinamiche dei mercati finanziari. Aviva offre la garanzia del capitale investito solo in caso di decesso dell’assicurato o di riscatto totale all’interno di determinate Finestre temporali. La soluzione presa in esame si basa sulla combinazione d’investimento Prudente, caratterizzata da una bassa esposizione ai rischi di mercato per via del 60% di peso destinato alla gestione separata Lifin affiancata dal 40% del fondo interno New Taurus. Il premio unico minimo e pari a 15 mila euro ed è possibile effettuare versamenti aggiuntivi di importo almeno pari 2500 euro. La prestazione in caso di decesso prevede che venga liquidato ai beneficiari il capitale maturato nel contratto affiancato dalla maggiorazione caso morte, calcolata da Aviva moltiplicando il capitale maturato stesso per una percentuale predefinita in funzione dell’età dell’assicurato alla data del decesso. Ad esempio, fino a 40 anni la maggiorazione è pari al 30%, oltre i 64 è limitata al 2%. La maggiorazione caso morte non potrà comunque superare l’importo di 100 mila euro. Tra le opzioni contrattuali si segnala la possibilità di switch, scegliendo una diversa combinazione tra quelle disponibili rispetto a quella iniziale (massimo uno switch per ogni annualità) e la possibilità di conversione del valore di riscatto in rendita vitalizia. Che potrà essere vitalizia rivalutabile pagabile fino a che l’assicurato sia in vita, vitalizia rivalutabile pagabile in modo certo nei primi cinque anni o dieci anni, vitalizia rivalutabile su due teste ovvero quella dell’assicurato e quella di una seconda testa, rivalutabile con controassicurazione pagabile fino a che l’assicurato è in vita. La conversione del valore di riscatto in rendita viene concessa a condizione che l’importo della rendita non sia inferiore a tremila euro annui e l’assicurato non superi gli 85 anni di età. In merito alle Finestre garantite, se il riscatto totale è richiesto alla 5°, 10°, 15°, 20° ricorrenza annua del contratto e successivamente ogni 5 annualità, per la sola parte relativa al capitale investito nella gestione separata Aviva garantisce il capitale. In relazione alle componenti finanziarie, la Gestione Separata Lifin ha restituito nel 2019 una buona performance, pari al 3,59% al lordo dei costi, mentre il fondo interno New Taurus ha restituito all’investitore il 18% circa lordo. Il Kid, per la combinazione Prudente, evidenzia in ogni caso stime di rendimento atteso conservative, già al netto dei costi, per via del basso livello di rischio. Sull’orizzonte pari a 7 anni nel caso di mercati fortemente sotto stress si può perdere mediamente ogni anno fino al 3,58% del capitale conferito, valore che si tramuta in un guadagno annuo medio del 2,78% in uno scenario moderatamente positivo e del 5,38% in caso di mercati molto favorevoli. I costi annui sono invece stimati all’1,88%. (riproduzione riservata)

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