Nei primi tre mesi dell’anno il settore del turismo ha perso qualcosa come 80 miliardi di dollari. È la stima dell’Organizzazione mondiale del turismo (OMT) che parla di un crollo di turisti internazionali tra il 60% e l’80% a fine anno.

Questa è di gran lunga la crisi più grave che il turismo internazionale ha dovuto affrontare dall’inizio delle indagini” nel 1950, si legge in una nota dell’agenzia delle Nazioni Unite che ha sede a Madrid. “L’impatto sarà avvertito a vari livelli in diverse regioni del mondo e in periodi di sovrapposizione, con l’Asia e il Pacifico che dovrebbero essere i primi a vedere un rimbalzo”.

L’OMT teme le perdite dei posti di lavoro diretti nel turismo e avverte che il pericolo riguarda 100-120 milioni di persone

Gli esperti dell’agenzia “prevedono i primi segnali di ripresa nell’ultimo trimestre del 2020, ma soprattutto nel 2021”, caratterizzata da una ripresa della domanda interna, più rapida rispetto a quella internazionale, con “i viaggi di piacere, in particolare quelli per visitare amici e parenti, che dovrebbero riprendere più velocemente rispetto ai viaggi di lavoro”.

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