di Francesco Bertolino
Crédit Agricole guarda già alla ripresa. Nel trimestre le varie entità del gruppo francese attive in Italia hanno realizzato un utile di 145 milioni di euro. Sul dato, in calo del 35% rispetto allo stesso periodo del 2019, ha inciso l’aumento degli accantonamenti per perdite sui crediti che a livello di gruppo sono saliti di circa 400 milioni a causa dell’impatto su imprese e famiglie del Covid-19. Ciononostante, l’attività commerciale di Crédit Agricole in Italia è rimasta dinamica. Con 10mila collaboratori in regime di smart working, il totale finanziamenti all’economia è cresciuto del 4,6% a 77 miliardi e la raccolta totale, comprensiva del patrimonio in gestione e dell’attività di banca depositaria, ha superato i 242 miliardi. Il gruppo bancario, in particolare, ha incrementato del 7% le erogazioni rispetto al trimestre precedente, soprattutto a favore delle imprese (+22%). «Stiamo intervenendo con concretezza operativa in tutti gli ambiti, favorendo la programmazione degli investimenti per la ripresa», ha sottolineato Giampiero Maioli, responsabile del Crédit Agricole in Italia, «abbiamo messo in campo non solo liquidità e finanziamenti ma anche la solidità di un gruppo internazionale che in Italia è presente con tutte le linee di business e che offre un servizio veloce a 360 gradi». La banca ha messo in campo un plafond da 10 miliardi a sostegno di famiglie e imprese, suddiviso fra prestiti immediati fino a 25mila euro per le aziende, estensione di linee di credito già accordate e moratorie su finanziamenti, mutui e leasing sia per pmi sia per famiglie. Nel trimestre, così, Crédit Agricole Italia ha ricevuto 50mila richieste di moratorie, di cui 40mila già lavorate (23mila privati e 17mila aziende). Per quanto riguarda i prestiti fino a 25mila euro, invece, all’istituto sono giunte circa 26mila richieste. Al cospetto della crisi pandemica e della relativa necessità di credito all’economia reale la banca si presenta con una situazione patrimoniale solida e al di sopra dei requisiti regolamentari: il tasso di copertura della liquidità (Lcr) si attesta al 217% e il total capital ratio al 7,4%. In miglioramento anche la qualità degli attivi: l’incidenza dei crediti deteriorati netti è scesa al 3,4% e quella delle sofferenze nette all’1,2%. Infine, nel corso del trimestre, Crédit Agricole Italia ha emesso due bond per complessivi 1,25 miliardi di euro con scadenza a 8 e 25 anni, la durata più elevata registrata sinora nel Paese.
Quanto ai risultati a livello di gruppo, Crédit Agricole ha chiuso il trimestre con profitti per 908 milioni (-33% a fonte, come detto, di accantonamenti triplicati) e proventi operativi superiori agli 8,3 miliardi (+2,1%). Il rapporto Cet1, principale indice di solidità di una banca, si attesta al 15,5%. (riproduzione riservata)

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