di Cristina Bartelli

Tra le promesse dei soldi del decreto Rilancio (dl 34/20) e l’accredito sul conto corrente, corre la burocrazia. E occorre armarsi di tanta pazienza. Sebbene il ministro dell’economia Roberto Gualtieri, martedì, 19 maggio 2020 si è impegnato con le partite Iva per accreditare le nuove indennità dei mesi di aprile da lunedì per il resto delle misure tra provvedimenti attuativi da emanare e ingranaggi dispositivi che si bloccano il tempo corre e la pazienza dei contribuenti finisce.
Il piatto forte del decreto Rilancio, per le imprese che hanno subito perdite di fatturato, sono gli indennizzi a fondo perduto gestiti dall’Agenzia delle entrate, in un inedito ruolo di Agenzia delle uscite. La relazione tecnica che accompagna il decreto stima richieste per oltre 6 mld di euro.
Fonti dell’Agenzia fanno sapere a ItaliaOggi, che sarà solo questione di giorni, non appena c’è il via libero tecnico del provvedimento attuativo gli accrediti sui conti correnti potrebbero arrivare «real time». Il condizionale è, però, d’obbligo perché comunque il provvedimento attuativo dovrà essere scritto, reso pubblico e le domande inoltrate.
Altro bonus gettonatissimo è quello delle indennità per le partite Iva. L’avvio a marzo dell’accredito di 600 euro, dietro inoltro domanda all’Inps, è stato in salita con molti ritardi e nervosismi. Ora nel decreto Rilancio gli importi per aprile e maggio sono stati rivisti e ritoccati, 800 euro ad aprile e 1.000 a maggio ma solo dopo aver dimostrato di aver subito un calo del fatturato. Sul punto, in particolare, è sceso in campo il ministro dell’economia garantendo che lunedì gli accrediti da parte dell’Inps inizieranno ad arrivare in maniera automatica, avendo l’istituto già i dati dei beneficiari.
La misura della cassa integrazione in deroga è quella che continua a creare non pochi grattacapi e difficoltà.
Il decreto 34/20 ha previsto un iter semplificato ma solo a far data dal 20 giugno. Da quella data in avanti la domanda si presenta all’Inps bypassando l’esame da parte delle Regioni. Gli accrediti, provano a rassicurare dal ministero del lavoro, si dovranno avere in 45 giorni, considerando i 30 giorni, dalla pubblicazione del decreto legge, più i 15 giorni necessari per la lavorazione delle pratiche. Solitamente Inps procede in due tempi con un bonifico del 40% di acconto e poi il saldo.
Mentre per quanto riguarda la cassa integrazione non in deroga, attualmente sono in coda ancora 1,5 mln di istanze mentre sono state smaltite quasi 3,5 mln di domande.
Al momento l’Inps sta lavorando circa 60 mila bonifici al giorno.
Ancora in corsa di definizione le procedure per le nuove disposizioni legate alle indennità per colf e badanti e per il reddito di emergenza.
Per quest’ultima disposizione si tratterà di un accreditato in due tempi, le domande potranno essere presentate fino a giugno 2020.
Si tratta di un intervento di sostegno economico a coloro che sono escluse da qualunque altro tipo di indennità. Si va da un minimo a 400 fino a 800 euro per nuclei familiari con un Isee fino a 15 mila euro.
Per quanto riguarda il capitolo dei crediti di imposta, e in particolare l’ecobonus al 110%, intanto è bene ricordare che partirà dall’estate e il contribuente avrà davanti due opzioni.
La prima è quella di usufruire del credito di imposta in dichiarazione e gli effetti per il contribuente inizieranno a vedersi nell’anno successivo alla presentazione della domanda. La seconda è quella di cedere il credito di imposta a terzi, ad esempio l’impresa che effettua i lavori con sconto sul corrispettivo o cedere agli intermediari (banche) la detrazione.
In quest’ultimo caso i tempi sono affidati a un decreto attuativo che dovrà fissare i criteri della cessione per poi procedere l’iter con le banche.
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