Lavoro di squadra riparte anche quest’anno. E dal mese di maggio punta ad aiutare almeno 30 ragazze e ragazzi NEET a rimettersi in gioco.

Il progetto, realizzato a Milano da ActionAid con il contributo di Z Zurich Foundation, si rivolge a giovani tra i 16 e i 25 anni che hanno smesso di cercare un lavoro e non stanno seguendo alcun percorso formativo, per coinvolgerli in un percorso che coniuga pratica sportiva, allenamento motivazionale, attività laboratoriali e career coaching. Aiutandoli a riacquistare fiducia in se stessi e sostenendoli nell’inserimento socio-economico, Lavoro di squadra vuole costruire un solido ponte verso la formazione e il lavoro per questi ragazzi che, per storia personale o contesto sociale, hanno smesso di cercare un’occupazione o hanno abbandonato precocemente gli studi.

Uno dei valori aggiunti di questa edizione è il coinvolgimento attivo dei dipendenti di Zurich Italia che, attraverso un percorso personalizzato di mentoring, supporteranno i partecipanti nell’individuare i propri punti di forza e di debolezza, aiutandoli a intraprendere le decisioni più corrette per il proprio percorso e futuro professionale.  

Lavoro di squadra, coordinato da ActionAid con la collaborazione di Fondazione Adecco per le Pari opportunità, le Associazioni sportive Ring of Life e Rugby Parco Sempione, l’associazione Olinda, Junior Achievement Italia e il contributo di Medici in Famiglia, prevede la realizzazione di due percorsi, ciascuno della durata di tre mesi (1° ciclo maggio-luglio; 2° ciclo novembre-gennaio). Le ragazze e i ragazzi selezionati parteciperanno gratuitamente al progetto che si articolerà tra percorsi personalizzati di self-empowerment per stimolare la voglia di fare e di apprendere, attività sportive come thai-boxe e allenamenti di rugby, che aiutano ad acquisire sicurezza nei propri mezzi, spirito di iniziativa e senso di appartenenza al gruppo, attività laboratoriali e incontri di orientamento formativo e lavorativo.

Secondo i dati Istat, in Italia si stima che i giovani NEET, 15-29enni non occupati e non in formazione, nel 2017 erano 2 milioni e 189mila (24,1%), quasi uno su quattro. La quota di NEET in Italia ha registrato un continuo aumento dall’inizio della crisi economica, raggiungendo il massimo nel 2014. Il valore dell’indicatore ha poi iniziato a scendere a partire dal 2015 in concomitanza con la ripresa economica ma resta ancora circa cinque punti superiore rispetto a quello del 2008 (19,3%). L’incidenza dei NEET è maggiore tra coloro che posseggono un titolo secondario superiore (25,5% nel 2017) e minima tra quanti posseggono un titolo terziario (21,4%) e più elevata tra le ragazze (26% contro il 22,4% dei ragazzi).