L’appello della Lapet per l’attuazione delle misure della legge 81/2017
Subito il tavolo tecnico sul lavoro autonomo
di Lucia Basile

Più welfare per i professionisti. È ancora una volta l’appello lanciato dalla Lapet.
«Pur riconoscendo il lavoro che il governo sta portando avanti nell’agenda politica, è altrettanto vero che, in modo particolare per i professionisti, occorre fare di più. In tal senso sarebbe necessario dare seguito alle misure rimaste incompiute nell’ambito della legge 81/2017 «Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato» (cosiddetto jobs act del lavoro autonomo), quali: la costituzione del tavolo permanente sul lavoro autonomo (art.17) e la stipula delle convenzioni con gli ordini e le associazioni professionali di cui alla legge 4/2013 per l’apertura degli sportelli dedicati al lavoro autonomo (art.10)», ha ricordato il presidente nazionale Lapet Roberto Falcone. I tributaristi infatti rilevano che il testo della citata legge aveva già accolto, sin dalle prime stesure, molte delle misure che, fin dall’aprile 2015, la Lapet nell’ambito di Cna Professioni aveva avuto modo di suggerire a governo e parlamento. Solo per fare qualche esempio: gravidanza, malattia e infortunio del lavoratore autonomo, estensione della DIS-COLL, deducibilità delle spese per formazione e certificazione (vedi altro articolo nella pagina). «Siamo sempre stati convinti della bontà di tale provvedimento, per questo riteniamo indifferibile dare piena efficacia anche alle norme, altrettanto fondamentali, che sono ancora in attesa di attuazione», ha ribadito il presidente. In particolare Falcone si riferisce all’art. 17 che prevede l’istituzione presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali di un tavolo tecnico di confronto permanente sul lavoro autonomo, composto da rappresentanti designati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nonché dalle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro e dalle associazioni di settore comparativamente più rappresentative a livello nazionale, con il compito non solo di formulare pareri ma anche fornire indirizzi operativi in materia di politiche del lavoro autonomo con particolare riferimento alla previdenza, welfare e formazione professionale. «Tale tavolo ci consentirà di avere un luogo istituzionale in cui costantemente poter avanzare le nostre proposte», ha spiegato Falcone.
Altrettanto fondamentale per i tributaristi è giungere alla stipula delle convenzioni con gli ordini e le associazioni professionali di cui alla legge 4/2013 per l’apertura degli sportelli dedicati al lavoro autonomo (art. 10). Lo sportello ha rilevanti compiti: raccogliere le domande e le offerte di lavoro, fornire le relative informazioni ai professionisti ed imprese che ne facciano richiesta, dare informazioni sulle procedure di avvio di attività autonome e per l’accesso ad appalti pubblici, nonché relative alle opportunità di credito e alle agevolazioni pubbliche. Da non sottovalutare anche la funzione di supporto ai lavoratori autonomi con disabilità. «È del tutto evidente che l’apertura degli sportelli potrà anche contribuire a sostenere ed incentivare il lavoro dei professionisti», ha aggiunto il presidente. «Queste misure, insieme ad altre ancora in attesa di attuazione (vedi la quantificazione dei parametri per la determinazione dell’equo compenso per i professionisti di cui alla legge 4/2013 e per i professionisti per i quali non sono stati individuati specifici parametri), possono contribuire a dare la giusta valorizzazione all’intero settore professionale (ordinistico e non). Per questo continueremo ad insistere affinché il governo intervenga ad adottare scelte fondamentali per la vita di milioni di professionisti, così come più volte suggerito», ha auspicato Falcone.

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