Il Comune sarà alla guida di un programma europeo. prime sperimentazioni entro il 2021
Alcuni test sui velivoli per il trasporto passeggeri si sono svolti a Dubai
di Gaetano Costa

Il taxi arriverà dal cielo. E sorvolerà Torino per portare i passeggeri a destinazione. Il capoluogo piemontese sarà capofila del progetto europeo Urban air mobility, che prevede l’utilizzo di droni per il trasporto pubblico. L’intesa è stata sottoscritta la scorsa settimana da un pool di aziende e dell’amministrazione del sindaco M5s, Chiara Appendino. Torino, nei prossimi mesi, sarà alla guida di un gruppo di testing di mobilità aerea con le prima sperimentazioni che si terranno entro il 2021.

Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Torino, Italdesign e Airbus. Ed è stato inserito nell’ambito di Torino City Lab, il laboratorio cittadino per l’innovazione e la sperimentazione. La parte di interazione, con imprese innovative e startup, sarà curata dalla fondazione Links, che fa parte di un circuito internazionale per il progresso tecnologico e scientifico tramite processi avanzati di ricerca applicata. «Il primo obiettivo riguarda la creazione di regole che permettano la sperimentazione in ambiente urbano in piena sicurezza», ha spiegato l’assessore comunale all’Innovazione, Paola Pisano. «Abbiamo dato la disponibilità per testare i droni a Torino. Si tratta di mezzi che al momento sono comandati da remoto e con un pilota che li controlla a vista, ma che in futuro potranno muoversi in modo autonomo, trasportando sia oggetti, sia persone».
Nel settembre del 2017, a Dubai, si era svolto il primo test del drone taxi Volocopter, un velivolo destinato al trasporto pubblico a 18 rotori, con un’autonomia di 30 minuti e una velocità massima di 100 chilometri all’ora con due persone a bordo. Il drone, all’epoca, aveva sorvolato i grattacieli della capitale degli Emirati Arabi senza passeggeri, mentre negli scorsi mesi, sempre a Dubai, un taxi volante pilotato a distanza ha trasportato due persone. «Si è trattato di un breve tratto di alcune centinaia di metri», ha sottolineato Pisano. «Proprio a Torino, invece, è stato stabilito il record di trasporto di oggetti con un drone che è riuscito a sollevare un carico di 100 chili. Si tratta di una tecnologia che va già molto veloce, un po’ come l’auto autonoma, e pensiamo che nel giro di un paio d’anni potremmo avere i primi van per lo spostamento delle merci».
Una delle aziende leader nel settore dei droni taxi è la cinese Ehang, che con il suo Ehang 184, un quadricottero ecologico alimentato da energia elettrica del valore di circa 250 mila euro, ha inaugurato l’era dei velivoli pubblici dedicati al trasporto delle persone, che potranno scegliere la loro destinazione tramite un’applicazione installata sullo smartphone. Il 16 maggio, a Torino, si terrà il primo confronto tra i commissari europei e i responsabili del progetto per gettare le basi della sperimentazione. «Insieme con l’Enac», ha detto Pisano, «stiamo valutando i cosiddetti canali aerei urbani, cioè gli spazi nei quali sarà autorizzato il volo per i droni. Quel che va chiarito è che la sperimentazione e il lavoro fatto in questo settore avrà enormi ricadute economiche. Se a Torino inizieranno i test potremo portare qui parti di produzione delle imprese che stanno investendo su questo nuovo modello».
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