Nel I trimestre 2019 il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) del mercato vita in Italia è stato pari a € 6,5 mld, il risultato più basso rispetto ai primi tre mesi del quinquennio 2014-2018, in calo del 21,8% rispetto al I trimestre 2018.

Ha contribuito a tale risultato il lieve aumento del volume dei premi, principalmente dovuto alla raccolta positiva di ramo I che ha compensato quella negativa di tutti gli altri rami, e dalla crescita significativa del totale onere sinistri, derivato principalmente dagli importi per scadenze e rendite maturate di ramo I.
Analizzando gli andamenti nei singoli trimestri si osserva come il flusso netto realizzato nel I trimestre 2019 sia tuttavia superiore a quello registrato negli ultimi tre mesi del 2018, grazie soprattutto al contributo positivo del ramo I.

Nel I trimestre 2019 il volume dei premi contabilizzati è stato pari a € 27,2 mld (il più elevato dei trimestri del biennio 2017-2018), in aumento dello 0,5% rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente, quando l’incremento annuo a sua volta era stato del 3,0%. L’88% dei premi è generato dall’emissione di nuovi contratti o dall’introito di premi unici aggiuntivi relativi a polizze già in essere, in aumento del 2,0% rispetto al I trimestre 2018 (percentuali ricavate utilizzando i dati della rilevazione associativa mensile sulla nuova produzione vita).

L’ammontare dei premi contabilizzati risulta costituito per l’82% da premi unici, stazionari rispetto al I trimestre 2018, e per il restante 18% da premi periodici, di cui il 4% sono premi di prima annualità (in aumento dello 0,6%) e il 14% premi di annualità successive (+3,1%). Valutando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti convenzionalmente posta pari a 10 anni – la variazione del volume premi passerebbe da +0,5% a +1,7%.

Nei primi tre mesi del 2019 l’ammontare complessivo delle uscite è risultato in aumento del 10,3% rispetto al corrispondente periodo del 2018 e pari a € 20,7 mld, il valore più alto degli ultimi dieci anni. La quota prevalente delle uscite è derivata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari al 52% dei pagamenti complessivi (63% nel I trimestre 2018) e in calo del 9,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; le scadenze e le rendite maturate, comprensive della variazione delle riserve per somme da pagare, hanno raggiunto un’incidenza pari al 35% delle uscite totali, a fronte di un ammontare in forte aumento (+60,9% – determinato essenzialmente da un numero circoscritto di imprese) rispetto ai primi tre mesi del 2018. Il restante 13% è costituito invece dagli importi dei sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita, che hanno registrato un incremento annuo del 12,2%.

Un’analisi più approfondita dei dati evidenzia che l’83% delle imprese, rappresentative del 92% del mercato in termini di premi contabilizzati 2018, ha registrato da inizio anno un flusso netto positivo e che il 48% (per una quota premi pari al 48%) ha ottenuto un risultato migliore della media dell’indice (0,93%) calcolato rapportando il flusso netto totale alla giacenza media delle riserve complessive.

Le riserve tecniche vita alla fine del I trimestre 2019 sono state pari a € 700,6 mld, in aumento del 5,3% rispetto al corrispondente periodo del 2018 e del 2,4% rispetto alla fine del trimestre precedente. In particolare, il 73% delle riserve complessive di fine anno deriva da impegni assunti nel ramo I mentre il 21% è afferente a polizze di ramo III.

Analizzando la concentrazione delle riserve tecniche tra le compagnie di assicurazione operanti in Italia alla fine del I trimestre 2019, si osserva che circa la metà dell’intero ammontare (48,2%) è detenuto dalle prime cinque compagnie, mentre se si considerano anche le successive cinque si arriva a sfiorare il 70%. La variazione dello stock delle riserve rispetto alla fine dell’esercizio 2018 è stata pari a € 16,4 mld, € 10 mld in più rispetto al saldo tecnico del settore vita, differenza principalmente dovuta alla rivalutazione delle masse gestite di ramo III; nel triennio 2016-2018 non si sono mai registrate variazioni trimestrali dello stock di riserve così significative.

Nel I trimestre 2019 il ramo I ha registrato un flusso netto positivo pari a € 5,8 mld (di cui circa l’80% generato dalla quota di ramo I delle polizze multiramo), con un incremento annuo dell’11,7% e più che raddoppiato rispetto agli ultimi tre mei del 2018.

Tale risultato è stato determinato dall’incremento del 14,5% della raccolta premi, pari a € 20,0 mld (di cui l’82% a premio unico), a fronte di un aumento più consistente registrato dalle uscite (+15,7%), che raggiungono € 14,2 mld, di cui il 47% rappresentato da riscatti e altri rimborsi e il 39% da scadenze e rendite rimborsate (più che raddoppiate rispetto al I trimestre 2018). L’incidenza dei premi di nuova produzione è pari all’89%, superiore di quattro punti percentuali rispetto a quella dei primi tre mesi dell’anno precedente. Gli oneri pagati hanno rappresentato nel ramo I il 2,8% delle riserve.

Relativamente al ramo III, la raccolta netta nei primi tre mesi dell’anno è stata pari ad appena € 0,5 mld (nonostante i € 2 mld di saldo tecnico generato dalla sola quota di ramo III delle polizze multiramo), l’ammontare più basso degli ultimi quattro anni e in calo dell’82,7% rispetto al I trimestre 2018. Tale risultato è stato determinato principalmente dal consistente decremento annuo (-26,5%) registrato dal volume premi, pari a € 5,9 mld (di cui l’88% afferente a nuovi contratti), e da un discreto aumento delle uscite (+6,1% rispetto al I trimestre 2018), per un importo pari a € 5,4 mld, principalmente dovute a riscatti (il 65% del totale oneri). L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo III il 3,7% delle riserve.

Il ramo V, con un volume premi di € 655 mln (di cui il 92% di premi unici), il 26,0% in meno rispetto al I trimestre 2018, e con un ammontare di pagamenti pari a € 842 mln (di cui il 54% dovuto a scadenze e rendite maturate), in calo dell’11,6%, ha visto una raccolta netta negativa per € 187 mln, nell’analogo periodo del 2018 era negativa per € 68 mln, ma in miglioramento rispetto ai € -503 mln registrati negli ultimi tre mesi del 2018. L’88% del totale premi è afferente a nuovi contratti mentre l’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo V il 3,0% delle riserve.

Nel I trimestre 2019 il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) registrato per i prodotti multiramo è stato pari a € 6,6 mld, di cui il 70% afferente al ramo I (era equidistribuito tra ramo I e ramo III nel I trim. 2018), superiore alla raccolta netta complessiva del settore vita (€ 6,5 mld) e in crescita del 16,5% rispetto al flusso netto registrato nello stesso periodo del 2018 (cfr. Fig. 4). Il volume dei premi contabilizzati ha raggiunto € 9,4 mld (+16,9% rispetto al I trimestre 2018), di cui € 8,4 mld sono riconducibili a premi unici e € 1,0 mld a premi periodici. Il 66% è rappresentato da premi di ramo I (+45,2% rispetto al I trimestre 2018) mentre i premi di ramo III si arrestano al 34% (-14,8%). Il volume complessivo delle uscite è stato pari a 2,8 miliardi (+17,9%), il 76% riferibile a riscatti e altri rimborsi, in aumento dell’11,4% rispetto al I trimestre 2018. Il 56% del totale oneri è generato da polizze di ramo I.

Alla fine del I trimestre 2019 l’ammontare delle riserve tecniche afferente al ramo I è stato pari a € 508,9 mld (il 73% del totale riserve), in aumento del 5,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una variazione dello stock da inizio anno di € 7,2 mld, ossia € 1,4 mld in più rispetto all’afflusso dei premi al netto dei pagamenti (cfr. Tab. 3).
Relativamente al ramo III, a fronte di un flusso netto pari ad appena € 0,5 mld, la variazione delle riserve da inizio anno è stata invece pari a € 8,5 mld, per effetto della rivalutazione degli attivi sottostanti alle polizze unit-linked che ha comportato un significativo aumento delle riserve stesse (negli ultimi tre mesi del 2018 l’andamento degli attivi sottostanti aveva determinato invece una svalutazione delle masse gestite). Alla fine del I trimestre 2019 lo stock delle riserve è stato pari a € 146,3 mld (il 21% del totale riserve), in aumento del 6,7% rispetto ai primi tre mesi del 2018.
Il ramo V ha raggiunto invece un ammontare di riserve pari a € 28,1 mld (il 4% del totale riserve), in aumento del 2,7% rispetto al I trimestre 2018 ma in calo di € 103 mln rispetto a quanto accantonato alla fine dell’anno, a causa anche di una raccolta netta negativa di € 187 mln.
Il ramo VI ha registrato uno stock di riserve pari a € 17,0 mld (il 2% del totale riserve), il 7,4% in più rispetto al I trimestre 2018 e in aumento di € 798 mln rispetto a quanto accantonato alla fine dell’anno, ossia € 506 mln in più rispetto all’afflusso dei premi al netto dei pagamenti.

Le riserve tecniche dei prodotti multiramo alla fine del I trimestre 2019 sono state pari a € 122,5 mld (il 17% del totale riserve vita), in aumento del 22,8% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. In particolare, il 60% delle riserve, pari a € 73,3 mld, è afferente al ramo I (+24,1% rispetto al I trimestre 2018) mentre il 40%, pari a 49,2 miliardi, è relativo alla componente di ramo III (+20,8%). La variazione dello stock da inizio anno è stata pari a € 10,6 mld, ossia €4,0 mld in più rispetto all’afflusso dei premi al netto dei pagamenti, principalmente grazie alla rivalutazione delle masse gestite di ramo III.

Nel I trimestre 2019 la principale forma di intermediazione, in termini di volume premi, risulta essere il canale degli sportelli bancari e postali, con un ammontare pari a € 17,0 mld (-2,6% rispetto al I trimestre 2018) e un’incidenza sul totale premi vita del 63%.

Nel dettaglio, i rami in cui tale canale registra la maggiore incidenza sono il ramo I (65%) e il ramo III (62%), oltre a commercializzare circa il 70% delle polizze multiramo, che nascono come combinazione di entrambi i rami. Volumi di business più contenuti per gli sportelli bancari e postali si riscontrano invece nel ramo V e nel ramo VI, dove è molto forte la presenza della vendita diretta tramite agenzie in economia, con quote di mercato sui singoli rami rispettivamente pari del 53% e del 41%; nei primi tre mesi dell’anno quest’ultimo canale ha raccolto un ammontare premi pari a € 2,5 mld (il 9% del totale premi vita e l’8% dei premi afferenti a polizze di ramo I), con un calo dell’1,1% rispetto al I trimestre 2018.
Il secondo canale di intermediazione per raccolta premi risulta essere quello relativo ai consulenti finanziari abilitati, con una quota di mercato pari al 14% e un volume premi di € 3,9 mld (+10,2% rispetto al I trimestre 2018), prevalentemente relativi a polizze di ramo I (il 62% della raccolta del canale). Le polizze unit-linked rappresentano essenzialmente la restante quota di mercato del canale (37%) e costituiscono il 24% del volume premi afferente al ramo III. Il terzo canale di intermediazione risulta essere quello relativo agli agenti, con una quota di mercato pari al 12% e un ammontare di € 3,4 mld (+7,2% rispetto al I trimestre 2018), prevalentemente relativi a polizze di ramo I (il 13% dei premi di tale ramo).
I broker e gli altri canali non tradizionali nel I trimestre 2019 hanno contabilizzato un volume premi complessivo di € 474 mln, di cui oltre i due terzi relativi a polizze di ramo I e il restante a polizze di ramo V. Le polizze di ramo IV, seppur ancora scarsamente commercializzate in Italia, sono state vendute principalmente da quest’ultimo canale.

Fonte: ANIA