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Poste Italiane scalda i motori per il gran debutto nel settore Rc Auto. Nei giorni scorsi è nata la società che servirà per distribuire i nuovi prodotti negli uffici postali. Si chiama Poste Insurance Broker ed è stata registrata alla Camera di Commercio di Roma costituita il 14 aprile e registrata il 18 aprile, con un capitale sociale di 600 mila euro. Del resto il group ceo, Matteo Del Fante, presentando nei giorni scorsi il bilancio del primo trimestre 2019 aveva affermato che il progetto per l’esordio del gruppo nel comparto delle polizze auto stava andando avanti e i fatto lo dimostrano. L’intenzione è in particolare di partire con un progetto pilota riservato ai dipendenti, ma viste le dimensioni del gruppo, primo datore di lavoro del Paese con oltre 134 mila lavoratori potenzialmente coinvolti, l’iniziativa parte già con numeri importanti.
Eurizon, società di asset management del gruppo Intesa Sanpaolo specializzata nella gestione di prodotti e servizi per la clientela retail e istituzionale, ha chiuso il primo trimestre 2019 con un utile netto consolidato (compreso l’utile di pertinenza di terzi) di 116,6 milioni di euro e con un margine da commissioni è di 166,7 milioni di euro.
Anche Eurizon ha dovuto affrontare un primo trimestre dell’anno che non è stato facile per gli asset manager europei, che hanno dovuto vivere il paradosso di una raccolta netta negativa, nonostante le buone performance messe a segno dai fondi.

 

  • Allianz, I ricavi nel primo trimestre crescono del 9% e superano 40 miliardi
    Allianz ha riportato nel primo trimestre un aumento dell’1,6% dell’utile netto, che si è attestato a 1,97 miliardi di euro. I ricavi della compagnia assicurativa tedesca sono aumentati del 9,1% arrivando a 40,3 miliardi, crescendo in particolar modo nei rami di assicurazioni su proprietà e infortuni e in quello di assicurazioni sanitarie. In crescita anche l’utile operativo del gruppo, salito del 7,5% a 3 miliardi, soprattutto nei rami Danni, in conseguenza di una crescita sostenuta della raccolta premi, una minore incidenza di sinistri dovuti a catastrofi naturali e un migliore expense ratio

 


Un’assicurazione per la responsabilità civile degli amministratori delle società. E la modifica dei parametri per i revisori nelle srl. Sono questi alcuni degli emendamenti, secondo quanto ItaliaOggi è in grado di anticipare che saranno presentati nei prossimi giorni dalla maggioranza al decreto crescita all’esame della commissione finanze della camera. Intanto ieri il relatore del provvedimento Giulio Centemero ha presentato una sua modifica volta allo sgravio fiscale degli Eltif (European long term investment fund), fondi comuni d’investimento chiusi, alternativi e armonizzati. Non si applicherà infatti a questi strumenti la tassazione prevista per i redditi di capitale e diversi per le persone fisiche che investono in questi strumenti. L’investimento inoltre sarà detraibile dall’Irpef nella misura del 30%.
  • Allianz, utile netto sale dell’1,6%
Alianz ha riportato nel 1° trimestre un aumento dell’1,6% dell’utile netto che si è attestato a 1,97 miliardi di euro (2,21 mld di dollari). I ricavi della compagnia assicurativa tedesca sono aumentati del 9,1% arrivando a 40,3 mld euro, crescendo in particolar modo nei rami di assicurazioni su proprietà e infortuni e in quello di assicurazioni sanitarie. Anche l’utile operativo del gruppo è salito del 7,5%, mentre nella divisione di asset management, che include il manager del fondo statunitense Pacific Investment Management Company, l’utile operativo è sceso del 3,7%. Il solvency ratio II di Allianz, parametro di riferimento che misura la solidità del capitale di un’azieda, è arrivato al 218% a marzo, rispetto al 229% della fine del 2018.

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  • Danni da glifosato, il gigante Bayer vacilla per il risarcimento miliardario
Il crollo in Borsa spaventoso subìto ieri dal titolo Bayer – meno 7,4% in apertura, -2% a fine giornata – tradisce una paura di fondo degli investitori: potranno i tedeschi sopravvivere allo tsunami di risarcimenti che si sta abbattendo da oltreoceano sull’antico colosso chimico di Leverkusen? Il terzo processo sui danni da glifosato – la sostanza contenuta nei pesticidi della Monsanto – si è concluso ieri e ha prodotto di nuovo un verdetto da far tremare i polsi. Il tribunale di Oakland, in California, ha riconosciuto due miliardi di dollari di risarcimenti a una coppia settantenne che si è ammalata di cancro dopo aver usato per decenni l’erbicida più famoso del produttore agrochimico, “Roundup”. Pensare che gli avvocati di Alva e Alberta Pilliod avevano chiesto la metà. E già la metà era sembrata una cifra gigantesca, tanto da causare qualche breve cedimento in Borsa. Ma, stando ai legali, quella cifra era giustificata dal giro d’affari del diserbante, che vale oltre 700 milioni di dollari all’anno. Bayer ha annunciato ricorso. Ma va ricordato che da quando ha acquistato Monsanto, un anno fa, quello dei coniugi Pilliod è già il terzo processo che perde davanti ai giudici americani. I primi due sono già costati al produttore dell’Aspirina quasi 160 milioni di euro. E oltre 13.400 cause aspettano di essere esaminate. La prossima, ad agosto, è prevista in Missouri.

  • Allianz, utili in crescita a 1,97 miliardi
Profitti di Allianz in lieve crescita primo trimestre . Il colosso di Monaco ha annunciato ieri un utile netto in crescita dell’1,6% a 1,97 miliardi di euro nei primi tre mesi del 2019 ed è ben posizionato – ha detto il ceo Oliver Baete – per centrare i target dell’intero 2019. I ricavi sono aumentati del 9,1% a 40,3 miliardi, principalmente grazie al segmento Life & Health, cresciuto di quasi il 13% a 19,3 miliardi. Nel ramo danni le vendite sono aumentate attestandosi a 19,5 miliardi di euro. Il risultato operativo ha superato i 3 miliardi di euro, a 2,96 miliardi di euro, grazie a un aumento del 14% del ramo danni. Da registrare, dopo i deflussi degli anni passati, la buona performance dell’asset management – in cui opera anche il braccio Pimco – le cui attività hanno raggiunto i 1.550 miliardi di euro in gestione grazie a flussi postitivi nel trimestre per 18 miliardi
  • Bayer, shock in Borsa: per i diserbanti rischi legali fino a 60 miliardi di dollari
Si fa sempre più pesante il macigno delle 13.400 azioni legali pendenti che gravano negli Usa sulla Bayer, per il presunto effetto cancerogeno del glifosato contenuto nel prodotto di punta diserbante Roundup di Monsanto. Quando la terza condanna di primo grado ha toccato in California quota 1 miliardo di dollari a ricorrente, ieri gli azionisti del colosso tedesco sono entrati in panico mandando a picco in apertura il prezzo in Borsa del 6% circa, poi risalito a -2,40%. Ma il panico non sta di casa nei quartieri generali in Leverkusen della Bayer, dove ieri il valore del maxi-risarcimento è stato rivenuto «ingiustificato», «eccessivo» e soprattutto ribaltabile in Corte d’appello sulla base di 40 anni di continue verifiche effettuate da innumerevoli organismi di controllo nel mondo, tra i quali anche istituti Usa, che non riscontrano effetti cancerogeni nel glifosato: una sostanza sulla quale, ricordano in Bayer, si punta per vincere la lotta contro la fame nel mondo. I processi negli Usa prevedono una prima mozione che può essere mossa da parte dell’accusato per ridurre l’entità della pena stabilita dalla giuria o dai giudici in quanto «non giustificata», e poi c’è l’appello per provare a ribaltare la decisione. Entrambe le strade sono già ora percorse da Bayer nelle tre cause in corso.
  • Nella cause con Inail prescrizione ristretta
La prescrizione di tre anni dal giorno dell’infortunio o da quello della manifestazione della malattia professionale per agire nei confronti dell’Inail resta sospesa fino all’adozione di un provvedimento di accoglimento o di diniego dell’Istituto. La sospensione di 150 giorni indicata dall’articolo 111 del Dpr 1124/65 durante la liquidazione in via amministrativa dell’indennità costituisce, infatti, un termine utile solo per rimuovere una condizione di procedibilità dell’azione giudiziaria.

La controllata di Bayer ha perso il suo terzo processo negli Stati Uniti. I danni sono cinque volte superiori al totale delle due condanne precedenti nell’agosto 2018 e marzo 2019.
Lunedì la Monsanto, il produttore del Roundup che il tedesco ha riacquistato lo scorso giugno per 62 miliardi di dollari, è stata condannata a pagare 2,05 miliardi di dollari di danni da un tribunale di Oakland, California. Alla fine della giornata, la quota di Bayer ha perso più del 2,3% alla Borsa di Francoforte.
La giuria ha dato ragione a Alberta e Alva Pilliod, una coppia di septuagenari californiani che ritengono che Roundup sia responsabile del loro linfoma non-Hodgkin. I coniugi hanno spruzzato questo diserbante a base di glifosato per trentacinque anni sulle loro varie proprietà. I 12 giurati hanno concluso che l’azienda ha agito con “malizia, oppressione o frode” non riuscendo ad avvertire gli utenti dei rischi di cancro associati al suo prodotto. Le argomentazioni di Bayer, sottolineando gli altri fattori di rischio della coppia, tra cui diversi tumori e malattie autoimmuni, non hanno convinto la giuria.

 

  • L’assicurazione, un nuovo obiettivo per i giganti del private equity
I giganti del private equity riconoscono finalmente l'”oracolo di Omaha”. Dopo Apollo, Blackstone, il principale player non quotato in borsa, sta seguendo le orme del miliardario Warren Buffett nel settore assicurativo. All’inizio di maggio, l’azienda americana ha annunciato ai suoi investitori di voler raddoppiare le proprie attività nel settore a circa 100 miliardi di dollari. L’assicurazione, ha annunciato Tony James, vice presidente esecutivo dell’azienda, potrebbe persino diventare la principale area di investimento di Blackstone, dato che l’azienda punta a 1.000 miliardi di asset in gestione entro il 2026.
Al centro di questa ambizione c’è l’acquisizione, nel 2017, della compagnia americana di assicurazioni sulla vita FGL Holdings. Come risultato, Blackstone ha acquisito 25 miliardi di dollari in attività, che sono ora de facto nel suo portafoglio di gestione. Un modo per crescere molto più velocemente della raccolta di fondi da parte degli assicuratori e di altri investitori.  Con tassi bassi, molte compagnie di assicurazione sono indebolite e vendono portafogli. Con  Il fondo è in trattative esclusive per l’acquisto del portafoglio di Allstate Insurance Company ed è in corsa per Lincoln Benefit Life, riporta The Wall Street Journal.
Blackstone sta anche cercando di convincere altri assicuratori ad affidare ad essa le attività in gestione per poi investirle in fondi propri promettendo loro rendimenti a due cifre.
  • Assicurazione vita: 50.000 membri dell’Afer recuperano 12 milioni di euro
    La principale associazione francese di risparmiatori ha annunciato martedì scorso di aver ottenuto la restituzione delle ultime somme dovute a più di 50.000 dei suoi membri che erano stati derubati dai suoi fondatori in un clamoroso scandalo. Sarà così in grado di pagare loro più di 12 milioni di euro. Il caso è scoppiato alla fine degli anni ’90, con una denuncia contro Gérard Athias e André Le Saux, i fondatori dell’associazione. I due uomini sono stati perseguiti per appropriazione indebita di 128 milioni di euro da parte di Afer, attraverso un accordo di segreta remunerazione con l’assicuratore Abeille Vie (ora Aviva), il fornitore di contratti di previdenza dell’associazione. Condannati per “violazione della fiducia”, i due ex leader sono stati condannati a due anni di reclusione sospesi e a una multa di 200.000 euro nel 2009. Il tribunale ha inoltre disposto la confisca di 92 milioni di euro di fondi sottratti.
  • Allianz accelera nel settore
Il forte ingresso dei giganti del private equity nel settore assicurativo per crescere ad alta velocità non preoccupa il leader del mercato mondiale. “In un mercato di nicchia cui appartiene il private equity, l’effetto dimensionale non ha importanza e non è molto differenziante, sottolinea Jürgen Gerke, CEO di Allianz Capital Partners, la società di gestione del gruppo tedesco in investimenti azionari alternativi. Ciò che conta è raggiungere un livello di prestazioni stabile e a lunghissimo termine. “Dall’inizio della sua strategia non quotata negli anni ’90, il peso massimo tedesco ha superato i 135 miliardi di euro in attività non quotate, prima nel settore immobiliare, poi nel private equity (30 miliardi di euro), nel debito e nelle infrastrutture. Con il 20% del suo patrimonio ora nel settore “alternativo”, il gruppo non ha limiti per il futuro. “Non compreremo un portafoglio o una società di gestione, ma apriremo i nostri fondi ad altri investitori, compresi gli assicuratori, a partire dalle infrastrutture”, spiega il gestore. Allianz Capital Partners raccoglie un fondo di 500 milioni di euro.