In dirittura il decreto ministeriale che renderà operativo l’obbligo di assicurazione delle strutture e del personale sanitario, tramite la fissazione dei requisiti minimi delle polizze, regolamentando le misure alternative all’assicurazione con la costituzione dei fondi (rischio e riserva) per la gestione in auto ritenzione dei sinistri. È quanto emerso ieri a Roma nel corso del convegno «La gestione della responsabilità civile sanitaria: tra risk management e assicurazione», organizzato dallo studio legale Fga Ferraro Giove Associati e dal Club degli assicuratori romani, con il patrocinio di Asla Associazione degli studi legali associati, Isjam Insurance skills Jam e Anra (Associazione nazionale risk manager e responsabili assicurazioni aziendali).

Nella gestione della responsabilità delle strutture sanitarie per danni da malpractice si profila la disciplina di un sistema misto tra gestione autonoma (cosiddetta auto ritenzione) e assicurativa. Un sistema che la prassi già adotta ma che dovrebbe essere ratificato attraverso il decreto ministeriale attuativo non ancora pubblicato, basato sulla copertura di una polizza assicurativa per i sinistri di alto valore e sull’auto ritenzione di quelli di valore minore. Si tratta di tasselli normativi attesi a due anni dall’entrata in vigore della Legge Gelli (24/2017), destinati ad incidere in un settore, come è quello delle attività di cura, che è pari all’8,9% del pil (dati Ivass), che muove ogni anno oltre un miliardo di risorse (dati Ania) per la gestione dei sinistri e che ha grande impatto sociale. Dall’incontro è emerso che permangono ulteriori zone d’ombra che ancora impediscono la piena attuazione della riforma che ha privilegiato la cultura del risk management, la mediazione, l’accertamento tecnico preventivo per la definizione del contenzioso incardinato. «Gli operatori intravedono il rischio di sperequazioni tra il sistema di garanzia a cui sono tenute le compagnia di assicurazione e quello che pare delinearsi per le strutture ospedaliere», rileva Marco Ferraro founder e managing partner di Fga. «L’auspicio è che siano previste regole tecniche analoghe, in modo da evitare diversità di regolamentazione tra l’auto ritenzione e l’assicurazione e garantire la migliore soddisfazione al paziente».

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