Bankitalia: più rischi per il paese

Le compagnie di assicurazione in Italia sono molto solide e potrebbero resistere anche a shock molto forti: lo spiega la Banca d’Italia nel Rapporto sulla stabilità finanziaria. «Gli indici di solvibilità si sono stabilizzati su livelli ampiamente superiori ai minimi regolamentari e le prove di stress confermano che i principali gruppi assicurativi italiani sarebbero in grado di resistere all’impatto di shock particolarmente severi». D’altro canto, aggiunge via Nazionale, «gli indicatori di solvibilità e la redditività delle compagnie restano esposti alle variazioni di valore dei titoli pubblici».

Quanto alle banche, prosegue il rafforzamento del sistema, ma i rischi restano elevati per il peggioramento della congiuntura. La riduzione dello stock di crediti deteriorati continua a un ritmo sostenuto e migliorano gli indicatori di liquidità e di patrimonializzazione. Nonostante l’aumento del 2018, il rendimento del capitale resta mediamente più basso di quello degli altri intermediari europei. Il rallentamento dell’attività economica limita le possibilità di crescita dei ricavi e potrebbe far nuovamente salire il costo del rischio di credito. Le banche italiane sono vulnerabili a evoluzioni avverse del mercato dei titoli pubblici, anche se l’impatto sul patrimonio delle variazioni dei corsi è inferiore rispetto al passato. Sono riprese le emissioni di obbligazioni sui mercati all’ingrosso, ma i premi per il rischio richiesti dagli investitori risultano più alti di quelli medi in Europa.
In generale, secondo il rapporto, i rischi per la stabilità finanziaria sono in aumento. Le previsioni sulla crescita del pil sono state riviste al ribasso rispetto allo scorso novembre, sia per l’anno in corso (+0,1%) sia per il 2020 (+0,9%) ed è aumentata l’incertezza, complice anche la congiuntura economica internazionale. L’alto livello del debito pubblico rende l’economia italiana esposta alle tensioni sui mercati finanziari e riduce la capacità della politica di bilancio di sostenere l’attività produttiva di fronte a fasi di rallentamento. La volatilità dei corsi dei titoli di stato resta elevata e il differenziale di rendimento con i bond sovrani tedeschi è su valori superiori a quelli prevalenti nei primi mesi del 2018. Le tensioni sul mercato, pur in attenuazione, rimangono rilevanti.
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