Secondo il presidente della Bce, non è una valuta ma un asset. Intanto l’exchange Binance subisce un furto da 36,5 milioni. E il suo ceo fa una proposta suicida, che poi ritira
di Marcello Bussi

«Dietro l’euro ci sta la Bce. Chi ci sta dietro alle criptovalute? Sono un asset molto rischioso, anche se al momento non sono significative al punto tale da poter influenzare macreoconomicamente le nostre economie». Lo ha detto ieri il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, durante un incontro con gli studenti organizzato a Francoforte dalla stessa Bce. A ogni modo «il compito di monitorarle o regolamentarle non è delle Banche centrali, ma direi piuttosto delle autorità di tutela dei consumatori», ha aggiunto Draghi. Sono concetti che il numero uno della Bce ha espresso già in passato e accolti con favore dagli operatori del mercato delle criptovalute visto che l’ultimo dei loro desideri è quello di venire monitorate o regolamentate dalla banche centrali. Che il bitcoin sia un asset rischioso è sotto gli occhi di tutti, visto che l’anno scorso è arrivato a perdere l’85% dal record di quasi 20.000 dollari toccato nella metà di dicembre del 2017. Ieri poi è arrivata la notizia che la più grande borsa di criptovalute del mondo, Binance, ha subito un hackeraggio, ovvero un furto, di 7.000 bitcoin, pari a circa a 36,5 milioni di euro. Il ceo di Binance, il cinese Changpeng Zhao (soprannominato CZ), ha reagito nel peggiore dei modi, lasciandosi prendere dal panico. CZ ha proclamato pubblicamente di avere contattato i più importanti esponenti della comunità del bitcoin per discutere della possibilità di invalidare tutte le transazioni successive al furto in modo da impedire ai ladri di godere i frutti della loro rapina. Una proposta folle, che mina alla base la credibilità della blockchain, la cui caratteristica principale è proprio quella dell’immutabilità delle operazioni registrate. Ovviamente c’è stata una levata di scudi da parte della comunità che ha costretto CZ a tornare sui suoi passi. La cosa più sorprendente è che di fronte a un furto così consistente e alla proposta suicida di CZ, le quotazioni del bitcoin hanno retto. Da 5.900 dollari, la prima delle criptovalute è scesa fino a 5.708. Ma in serata aveva annullato quasi tutte le perdite assestandosi a 5.885 dollari. Segno della forza del bitcoin in questo periodo. Intanto Binance ha assicurato di essere in grado di coprire da sola la perdite e di avere bloccato per una settimana tutte le operazione di prelievo dai suoi depositi. (riproduzione riservata)

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