Non rifinanzierà 1,25 miliardi di titoli senior in scadenza nel 2020
Il taglio sarà raggiunto prima del previsto

Generali non rifinanzierà 1,25 miliardi di euro di indebitamento senior in scadenza a gennaio 2020 nell’ambito del piano di riduzione del debito previsto dalla strategia triennale: lo ha annunciato la compagnia in occasione dell’evento Exploring Generali svoltosi a Londra. Assieme alla riduzione di 250 milioni di debito subordinato nel 2019 già comunicata, questa iniziativa permetterà di raggiungere nel 2020, quindi con un anno d’anticipo rispetto ai programmi, il limite inferiore della forchetta target di taglio dell’indebitamento che il Leone aveva ipotizzato nel novembre scorso. Il gruppo guidato dall’amministratore delegato Philippe Donnet e presieduto da Gabriele Galateri ha inoltre presentato un nuovo scenario di stress sui mercati finanziari, che conferma la solidità patrimoniale della compagnia assicurativa.

Nel frattempo, secondo i programmi, proseguono le cessioni delle attività considerate non strategiche. Ieri Generali ha firmato un accordo per vendere il portafoglio chiuso vita della filiale inglese a una società controllata da Reinsurance Group of America. A fine dicembre la consistenza era di circa 680 milioni di euro di Best Estimates Liabilities. Nel portafoglio si trovano soprattutto polizze di rendita in pagamento. Questa operazione rafforza ulteriormente la posizione di capitale di Generali, con un aumento pari a circa un punto percentuale del Solvency Ratio, e permette di concentrarsi sul core business.
Per eseguire questa operazione è stato siglato un contratto di riassicurazione che, condizionatamente al trasferimento dei relativi attivi presso un collaterale prestabilito, coprirà il pagamento di tutti i sinistri derivanti dalla maggior parte del portafoglio chiuso. La parte residuale verrà trasferita direttamente alla controparte. Il trasferimento del portafoglio nel suo complesso avverrà dopo il via libera delle autorità competenti.
Nei giorni scorsi è emerso che il Leone è in trattative preliminari per rilevare gli asset dell’Europa centrale di MetLife. Le attività potrebbero essere valutate oltre 2 miliardi di euro e sono concentrate in Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Romania. Si tratta di asset caratterizzati da una crescita più sostenuta rispetto alla media europea. La compagnia triestina è interessata ad acquisizioni mirate per entrare in nuovi paesi con un ruolo fondamentale, cioè fra i primi cinque operatori locali di mercato. Le aree di potenziale interesse sono l’Europa centrale e dell’est. MetLife è uno dei maggiori gruppi assicurativi mondiali, con sede a New York e più di 62 miliardi di dollari (55,6 mld euro) di ricavi annuali.
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