Già oggi un italiano su tre guida un’automobile connessa e l’incidenza è destinata a crescere rapidamente, dato l’interesse degli automobilisti per le soluzioni tecnologiche in grado di migliorare l’esperienza di guida. Con un limite: che la trasmissione dei propri dati non metta a rischio la privacy delle persone o esponga a rischi di sicurezza il mezzo. E quanto emerge dallo studio “L’auto connessa…vista da chi guida. Il ruolo ed i rischi dei dati nell’industria dell’auto”, condotto da Aniasa e dalla società di consulenza strategica Bain & Company su un campione di 1.200 persone.


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