Dopo 13 anni l’Ania chiamerà gli agenti al tavolo delle trattative per cercare un accordo. Da discutere ci sono norme cruciali, come le rivalse. Anapa plaude mentre Sna punta a cambiare il codice civile
di Anna Messia

Dopo 13 anni le compagnie tornano a sedersi al tavolo con gli agenti di assicurazione con l’intenzione di arrivare alla firma di un nuovo contratto per la categoria. Nelle prossime settimane è attesa la convocazione da parte di Ania, l’associazione presieduta da Maria Bianca Farina, e da discutere ci saranno temi decisamente caldi. Tra le questioni da rivedere, che stanno a cuore agli agenti, c’è per esempio l’istituto della rivalsa, ovvero delle norme che regolano la cessione delle agenzie a nuovi professionisti subentranti.

«Le vecchie regole non tengono più conto dell’effettiva redditività del portafoglio conseguente alle nuove norme approvate in questi anni, come le leggi Bersani», ha sottolineato più volte in passato il presidente della rappresentanza dell’associazione degli agenti Anapa, Vincenzo Cirasola, chiedendo l’apertura urgente di un nuovo tavolo con le compagnie. In pratica i nuovi agenti che subentrano a quelli uscenti sono costretti a valorizzare i portafogli a un prezzo più alto dell’effettivo valore odierno, creando un problema nel ricambio generazionale. Non solo. Tra i temi aperti c’è poi la contribuzione della quota a carico delle imprese al fondo pensione agenti, il Fonage. Anche questi valori contributivi sono fermi ad importi fissati nel 2003, aveva sottolineato Anapa. Mentre gli agenti riuniti nello Sna, presieduto da Claudio Demozzi, sono stati ancora più battaglieri, riuscendo a portare a casa un disegno di legge, a firma del senatore Andrea de Bertoldi (Fratelli d’Italia), che punta a modificare addirittura il codice civile prevedendo per esempio il divieto di esclusiva per tutti i rami assicurativi, la necessità di un congruo preavviso per gli agenti in caso di revoca del mandato e regole certe sulle indennità di portafoglio. Proprio nei giorni scorsi Demozzi aveva plaudito all’avvio dell’iter legislativo del disegno di legge de Bertoldi, in commissione Giustizia del Senato. Ma i lavori sono ovviamente lunghi, visto tra l’altro che il disegno di legge è stato presentato da un esponente della minoranza mentre l’avvio del confronto con Ania, a questo punto, appare imminente dopo che, nelle scorse settimane, il comitato esecutivo dell’associazione delle assicurazioni ha espresso l’intenzione di aprire un tavolo di lavoro con i rappresentanti dei sindacati degli agenti di assicurazione.
L’ultimo tentativo di un accordo c’era stato nel 2013, quando alla presidenza dell’Ania c’era Aldo Minucci, ma tutto era saltato, con l’associazione delle compagnie di assicurazione che aveva chiesto, tra l’altro, di differenziare nel nuovo contratto gli agenti secondo due categorie: quelli più integrati con le compagnie di assicurazione e quelli più autonomi, che lavorano con più società, in pratica i plurimandatari. Una posizione che aveva trovato la ferma opposizione dello Sna che si era subito messo sul piede di guerra.
Ora si riparte con le discussioni ed è facile prevedere che le trattative non saranno in discesa. In questi 13 anni tanto è cambiato nella professione di agente, a cominciare dalle sfide che arrivano dalla diffusione delle nuove tecnologie. «Ci auguriamo che nonostante le divergenze che potranno esserci oggi si lavori tutti assieme, Anapa, Sna e i gruppi agenti per innovare l’accordo grazie al dialogo e al confronto che rappresentano l’unica via per arrivare a soluzioni concrete, efficaci e condivise», ha commentato ieri Cirasola. (riproduzione riservata)

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