di Laura Bonadies (MF-DowJones)
Ieri Piazza Affari ha accolto con un rialzo dello 0,9%, a 4,38 euro, l’ultima trimestrale di Unipol , giudicata dagli analisti di Banca Imi di «buona qualità» e superiore alle stime in termini di utile pre-tasse. Unipol nel primo trimestre ha accresciuto l’utile netto del 3,8% a 163 milioni di euro, rispetto ai 157 dello stesso periodo del 2017. Il risultato consolidato, inclusa la plusvalenza da cessione di Popolare Vita (309 milioni), è 472 milioni. In leggero progresso la raccolta diretta assicurativa, a 3,3miliardi (contro 3,2 l’anno precedente). La raccolta diretta Danni ha toccato 1,9 miliardi (contro 2 al 31 marzo 2017, -1,9%). Al 94% il combined ratio del lavoro diretto di gruppo rispetto al 95% al 31 marzo 2017, con un loss ratio del 67,6%, contro il 68,6% del primo trimestre 2017, e un expense ratio del lavoro diretto del 26,4% dei premi contabilizzati, in linea con il 2017. Il risultato ante imposte del Danni è di 150 milioni (152 milioni nel 2017). Nel Vita, al netto di Popolare Vita e di Lawrence Life, il gruppo ha accresciuto del 27% la raccolta diretta, a 1,2 miliardi. Il risultato pre-tasse del Vita è stato 456 milioni (93 nel 2017) inclusa la plusvalenza su Popolare Vita. Quanto a Unipol Banca, la raccolta diretta è stata di 11,1 miliardi, contro i 12 di fine 2017. Gli impieghi netti ammontano a 7 miliardi, contro i 7,9 di fine 2017. Le sofferenze sono coperte al 77%, gli utp al 45%. Proprio Unipol Banca ieri ha siglato con Banca Sistema un’alleanza nel factoring a favore di imprese che vantano crediti verso la Pubblica Amministrazione.
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