Con l’applicazione del modello interno di Solvency II la mutua torinese ha liberato 457 milioni di euro, che potranno essere usati per acquisizioni. Nel mirino il Sudamerica ma non solo
di Anna Messia
Il lavoro è durato quasi due anni, ma la fatica per Reale Mutua è stata ampiamente ripagata, visto che, grazie al via libera Ivass all’applicazione del modello parziale di Solvency II incassato nei giorni scorsi, la compagnia assicurativa torinese ha liberato risorse per più di 450 milioni di euro. Un tesoretto che ora Reale può utilizzare per crescere, anche tramite acquisizioni, come racconta a MF-Milano Finanza il direttore generale Luca Filippone anticipando le prossime mosse della società, che quest’anno festeggia i 190 anni di vita.
Domanda. Come siete arrivati a liberare 450 milioni di risorse?
Risposta. Con l’applicazione del modello interno parziale (al posto della formula standard uguale per tutti, ndr) il Solvency II ratio di Reale Mutua è passato dal 297 a 373% e quello del gruppo dal 202 al 272%. Tale crescita in termini di patrimonio liberato corrisponde a 457 milioni. È stato un lavoro impegnativo che ci ha portati ad analizzare in dettaglio i nostri rischi e a creare un apposito team di risk management. Il prossimo cda della compagnia oltre a definire il piano strategico 2019-2021 fisserà l’obiettivo di Solvency II ratio obiettivo del gruppo, che è sempre stato molto prudenziale, superiore al 200%. A quel punto capiremo con precisione l’entità del patrimonio che potremo utilizzare per i piani di crescita. Intanto abbiamo iniziato a diversificare gli investimenti guardando a strumenti alternativi che nell’attuale scenario di bassi tassi d’interesse consentono di aumentare i rendimenti ma assorbono anche più capitale. Nei prossimi tre anni prevediamo di indirizzare 120 milioni in più su investimenti alternativi.
D. Come utilizzerete le altre risorse liberate?
R. Dopo avere rilevato in Italia le attività di Uniqa l’anno scorso e aver lanciato una start-up in Cile nel 2016, tramite la spagnola Reale Seguros, continuiamo a guardarci intorno per crescere e diversificare ancora il business a livello geografico. Tale scelta è apprezzata anche dalla agenzie di rating, considerando che Fitch ci ha assegnato un BBB+, giudizio superiore al BBB dell’Italia proprio grazie alla nostra diversificazione geografica. La Spagna è arrivata a rappresentare oggi circa il 20% dei premi complessivi del gruppo, pari a 4,5 miliardi bnel 2017, e l’anno scorso Reale Seguros ha registrato un utile record di 57 milioni sui 147,5 milioni dell’intero gruppo (+12,5% ndr). L’acquisizione di Uniqa ci ho consentito inoltre di migliorare la composizione del business, considerando che oggi un terzo dei premi arriva dall’Rc Auto, un terzo dagli altri Danni e un terzo dal ramo Vita. La diversificazione ci consente di affrontare con più tranquillità i cicli di mercato che caratterizzano il settore assicurativo, nell’Rc auto o nel Vita per esempio, ma siamo pronti a muoverci ancora.
D. Dove guardate?
R. Se si presentassero nuove occasioni di crescita in Spagna le coglieremmo al volo, ma è un mercato dove la corsa a comprare è affollata mentre le società in vendita scarseggiano. Tramite la Spagna potremmo però crescere ulteriormente in Sudamerica. L’anno prossimo potremo valutare la situazione del Cile, che potrebbe essere utilizzato con hub per entrare in altri mercati. Le premesse sembrano ottime. Già a fine 2017 abbiamo raggiunto 25 milioni di premi nel Paese con Reale Chile Seguros. Per quest’anno l’obiettivo è arrivare a 50 milioni e a 100 milioni nel 2019. Intanto stiamo studiando nuovi mercati potenzialmente interessanti, come Costa Rica, Panama, Colombia e Perù, e siamo pronti a muoverci quando la situazione in Cile sarà consolidata. Non solo; guardiamo anche all’Europa, anche se con modelli diversi.
D. Che cosa avete in mente?
R. Stiamo studiando mercati come il Portogallo, nei quali potremmo proporre modelli distributivi innovativi. Di questi progetti stiamo dialogano anche con i nostri partner in Eurapco, l’alleanza che raccoglie sette mutue europee che complessivamente hanno un fatturato di oltre 50 miliardi. Con gli olandesi di Acmea stiamo per esempio studiando possibili opportunità nel mercato portoghese, mentre con l’elvetica Swiss Mobiliare, che è molto avanti nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, stiamo lavorando per studiare un nuovo modello per la liquidazione dei sinistri. Ma le sinergie con le altre mutue europee potrebbero essere ben più ampie. Penso per esempio alla messa a fattor comune degli investimenti in tecnologia. Reale Mutua investe ogni anno circa 40 milioni per l’innovazione tecnologica e di recente ha lanciato anche un Innovation Lab per avviare nuovi progetti, per esempio pensando a un nuovo modello di agenzia per valorizzare gli agenti, che restano al centro del nostro modello. Se le mutue partecipanti a Eurapco creassero sinergie in questo ambito, i nostri investimenti in tecnologia sarebbero paragonabili a quelli dei grandi colossi mondiali dell’assicurazione.
D. È spaventato dalla ripresa dello spread sui titoli di Stato italiani? Le assicurazioni sono tradizionalmente grandi investitori di Btp…
R. Ovviamente siamo molto attenti all’evoluzione del quadro politico, ma il nostro peso in Btp è sensibilmente sceso negli ultimi anni grazie anche all’acquisizione di Uniqa, che ha avuto un effetto diluitivo. Oggi i titoli di Stato italiani in portafoglio rappresentano il 34% dei 14 miliardi di asset complessivi rispetto al 50% di qualche anno fa. Mentre abbiamo un 10% investito in immobili e il peso di questo comparto potrebbe crescere ulteriormente. Penso per esempio al settore degli alberghi, che ha contratti di lunga durata, vicini ai 20 anni, con rendimenti che vanno dal 6 all’8%. A Roma stiamo ristrutturando lo storico Hotel de la Ville, in via Sistina, che sarà gestito da Rocco Forte. Potremmo crescere in questo settore ma solo come proprietari immobiliari e non come gestori. Anche per questi investimenti c’è bisogno di maggiori accantonamenti di capitale e ora il nuovo valore di Solvency II ci consentirà di farlo con maggiore agilità. (riproduzione riservata)
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