di Valerio Testi
Azimut ha registrato nel primo trimestre un utile netto consolidato di 26,4 milioni rispetto ai 72,9 milioni del primo trimestre 2017, con ricavi per 182,3 milioni (contro 214,7). «L’incertezza e l’elevata volatilità dei mercati in questi primi mesi del 2018 hanno penalizzato i risultati del periodo, incidendo maggiormente sulle commissioni variabili», ha spiegato il ceo Sergio Albarelli, aggiungendo di guardare con fiducia al prosieguo dell’anno. Nel frattempo Timone Fiduciaria, che riunisce le azioni di quanti lavorano nel gruppo e a cui fa capo circa il 15% del capitale, ha fatto sapere che sono in fase di ultimazione le procedure necessarie per apportare al patto di sindacato le modifiche temporanee richieste dall’operazione di rafforzamento della partecipazione in Azimut , in particolare quelle relative al possibile ingresso di un investitore finanziario.
Sono poi in fase di completamento le procedure di raccolta degli impegni di partecipazione all’operazione da parte degli attuali aderenti al Patto nonchè gli accordi con gli istituti finanziatori che forniranno il loro supporto all’operazione. L’operazione riguarderà nel complesso un numero di azioni massimo pari al 10%, comunque tale da non obbligare il Patto (cioè Timone) al lancio di un’opa su Azimut . Ieri il titolo in borsa ha sofferto per gli utili in calo chiudendo in discesa del 2,2% a 17,125 euro.

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