di Andrea Bongi

Polizze da aggiornare, i professionisti non ci stanno. Preso atto che le direzioni regionali dell’Agenzia delle entrate stanno chiedendo l’estensione delle coperture assicurative per il rilascio dei visti di conformità sulla base dei nuovi e più ristretti limiti alla compensazione in vigore dal 24 aprile scorso, l’Aidc, una delle sigle sindacali dei commercialisti, ha inviato al viceministro Luigi Casero una richiesta di chiarimenti.

«I nuovi limiti di compensazione, sommati alla disposizione-beffa di estensione della copertura assicurativa (la quale dovrebbe avere effetto retroattivo???), si legge nella missiva inviata ieri, come ci chiede l’Agenzia delle entrate, nella lettera che le alleghiamo, pena la cancellazione dalle liste dei soggetti abilitati ad apporre il visto di conformità rappresentano l’ennesimo atti di prevaricazione fiscale posto in essere, con sistematicità, verso chi lavora e produce».

La necessità di aggiornare le polizze professionali introducendo apposita appendice dalla quale emerga che la copertura per i visti di conformità si estende anche per le compensazioni di crediti Iva e di imposte dirette rilasciati per importi superiori al nuovo limite di 5.000 euro introdotto dal decreto legge n. 50 del 2017, è una conseguenza indiretta della stessa modifica normativa.

Ciò che sorprende è che le direzioni regionali dell’Agenzia delle entrate richiedano la suddetta appendice di polizza in tempi molto ristretti, al massimo 30 giorni dalla richiesta, pena la cancellazione dall’elenco informatizzato dei professionisti abilitati al rilascio dei visti di conformità.

L’obbligo di adeguamento delle polizze assicurative riguarda tutti i professionisti iscritti presso gli elenchi tenuti e gestiti dalle direzioni regionali.

È evidente che l’inserimento di tale appendice non sarà a costo zero. Le compagnie assicurative dovranno necessariamente rivedere il premio annuale di copertura e non è detto che siano in grado di rilasciare immediatamente l’ulteriore copertura aggiuntiva.

Tutti gli iscritti che hanno in scadenza, proprio in questi giorni, il rinnovo negli elenchi dei soggetti abilitati al rilascio dei visti di conformità si trovano dunque in una situazione paradossale con la Dre che sollecita l’aggiornamento delle polizze e con le compagnie che ancora devono uniformarsi alle nuove disposizioni normative ed alle nuove tariffe aggiuntive di premio.

È proprio a tutela di questi professionisti che l’Aidc chiude la missiva indirizza al viceministro Casero ricordando che provvedimenti come quello in oggetto, assieme ad altri contenuti nello stesso decreto n. 50/2017, violano palesemente lo spirito dello Statuto dei diritti del contribuente.

«Diritti», conclude la missiva con tono volutamente polemico, «che, con tutta evidenza il Suo dicastero non ha in alcuna considerazione».

Sulla vicenda dei nuovi limiti alle compensazioni e di tutte le conseguenze che dagli stessi derivano sia per i contribuenti che per i professionisti abilitati al rilascio dei conseguenti visti di conformità, si ha la netta sensazione che si sia soltanto all’inizio.
Fonte: