Unipol ha chiuso il primo trimestre con un utile netto consolidato di 157 mln euro, in crescita rispetto ai 151 mln registrati nello stesso periodo del 2016 (+4%).

La raccolta assicurativa diretta, spiega una nota, è di 3,2 mld (-32,9% a/a), la raccolta premi diretti nel comparto Danni al 31 marzo 2017 ammonta a 1.983 milioni di euro (1.958 milioni al 31/3/2016, +1,3%) trainata dal comparto Non Auto che segna premi pari a 933 milioni di euro con una crescita del 5,2%. In leggera flessione la raccolta dei premi Auto, attestatasi a 1.050 milioni di euro (-2,0%), per via della continua pressione concorrenziale sulle tariffe. Il combined ratio è risultato pari al 95% (96,5% netto riassicurazione) rispetto al 94,3% dello stesso periodo 2016, con un 68,6% di loss ratio e un 26,4% di expense ratio. Il risultato ante imposte del settore Danni è pari a 152 milioni di euro (137 milioni nei primi tre mesi dell’esercizio 2016). La raccolta diretta Vita pari a 1.227 milioni di euro, registra una contrazione del 56,6%. Nel settore Bancario la raccolta diretta si attesta a 10.762 milioni di euro (+2,2% rispetto al dato di fine 2016), il CET 1 è pari al 28,6%.

L’indice di solvibilitá di Gruppo vede un rapporto tra fondi propri e capitale richiesto pari a 137%, in riduzione rispetto al dato di 141% del 31/12/2016 per gli effetti prevalentemente derivanti dall’allargamento dello spread Btp/Bund rispetto alla curva Solvency II. Il Solvency Ratio consolidato del Gruppo Unipol al 31 marzo 2017 basato sul Capitale Economico è pari a 156% (161% al 31/12/2016).

Unipol ha poi confermato, dopo le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni, che la partecipazione detenuta in Bper è salita dal 5% al 9,9%.

“E’ una quota per il 5% stabile, e il rest 5% è un investimento finanziario”, ha spiegato l’a.d. di Unipol, Carlo Cimbri, durante la conference call con gli analisti per la presentazione dei risultati di primo trimestre, aggiungendo che “non stiamo interloquendo con i regolatori per aumentare la nostra quota in Bper perchè non abbiamo intenzione allo stato di effettuare alcun incremento oltre il 10%”.

Inoltre, in merito alle trattative con il Banco Bpm per il rinnovo della partnership in bancassurance in scadenza a fine anno, Cimbri ha spiegato che “ad oggi non ci sono elementi che facciano pensare ad un rinnovo” della partnership, ma “abbiamo tempo fino a fine giugno per il rinnovo, tutto può succedere”.

Per quanto riguarda i valori dell’operazione, Cimbri ha spiegato che “saranno oggetto di valutazione e di discussione con il Banco Bpm e, visti i buoni rapporti che abbiamo, penso che troveremo un accordo”.