L’InsurTech sarà una bolla di passaggio, una moda o una nuova frontiera?

E’ quello che si chiede la società di consulenza  Oliver Wyman nel suo studio “INSURTECH CAUGHT ON THE RADAR. HYPE OR THE NEXT FRONTIER?

Le start-up innovative di cui ogni giorno si sente parlare promettono di rivoluzionare il settore assicurativo, ma per il momento la rivoluzione non sembra essere ancora alla porta. Secondo la società di consulenza – che ha passato in rassegna oltre mille InsurTech – i veri e propri disgregatori nel settore sono rari.

Per  il momento, poche start up si posizionano in diretta opposizione. Sotto la pressione dei loro investitori e di difficoltà finanziarie la maggior parte di esse opta per la strada di una collaborazione con le compagnie.

Una buona parte degli investimenti attuali nell’InsurTech sembra guidata dalla volontà di applicare al mondo dell’assicurazione la logica classica dell’e-commerce. Inoltre le possibilità di successo cambiamo molto a seconda del campo. Alcuni settori sono già over investiti e vedranno un rallentamento. Ci sono però reali opportunità per gli imprenditori e gli investitori.

Per quanto riguarda le start up che propongono prodotti e servizi basati sull’assicurazione, l’attività è per ora non abbondante ma vi sono delle opportunità di investimento inesplorate in particolare per le InsurTech che si posizionano come partner in gestione dei rischi. Le start up che investono nel campo del digitale o della cyber assicurazione subiscono, per contro, una forte concorrenza da parte delle compagnie tradizionali e hanno dunque meno chance di rimanere sul mercato.

Quanto alla distribuzione di prodotti assicurativi, il numero crescente di start up non è in linea con l’attrattiva del settore. I broker on line che puntano al settore persone, dovranno far fronte ad una forte concorrenza e hanno pochi mezzi per potersi distinguere.

Secondo Wyman è abbastanza certo che non sopravvireranno tutti. Ma esistono anche settori il cui il modello economico sembra promettente, come per esempio le piattaforme professionali o ancora i partner finanziari personali delle imprese di InsurTech che propongono offerte finanziarie personalizzate.

Le maggiori opportunità di successo risiedono, secondo Wyman, nella gestione dei sinistri. Anche le attività di sottoscrizione sono attraenti, ma la concorrenza delle compagnie di riassicurazione è molto forte in questo ambito. Se un certo numero di start-up dovesse fallire, la società di consulenza crede che vi sarà una seconda ondata di InsurTech, di maggiore impatto, più creativa e più ambiziosa, capace di modificare in profondo il modo in cui gli assicuratori coprono il rischio. La questione è sapere come il settore risponderà.