Lavoratori in difficoltà e precoci
Arriva il pensionamento anticipato per lavoratori in difficoltà e per i precoci, coloro che hanno iniziato a lavorare prima dei 18 anni. Il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, ha infatti firmato ieri i due decreti di attuazione della legge di Bilancio che introducono l’Ape sociale e l’Ape precoci e che consentiranno di beneficiare dell’agevolazione con decorrenza 1° maggio, anche se la domanda sarà presentata in un momento successivo.

Si conclude così il lungo iter che ha portato al via libera ai due provvedimenti previsti dall’art. 1, commi da 179 a 186 e commi da 199 a 205, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di Bilancio per il 2017). Si tratta, nel primo caso, del riconoscimento in via sperimentale per talune categorie di lavoratori di un’indennità fino a 1.500 euro lordi sino al raggiungimento dell’età anagrafica richiesta per la pensione di vecchiaia (per l’accesso al beneficio sono richiesti 63 anni di età e 30 anni di contributi, ovvero 36 anni di contributi nel caso di lavoratori occupati in attività gravose); nel secondo invece è prevista, mediante la riduzione del requisito contributivo, l’anticipazione a regime della pensione per i lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno iniziato a lavorare prima dei 18 anni e siano disoccupati, invalidi, impegnati in attività usuranti o gravose oppure beneficiari dei permessi della legge 104. Sui due testi sono stati diversi i rilievi del Consiglio di stato che è stato chiamato, con procedura «d’urgenza» a esprimere il relativo parere. A cominciare dalle date fissate per la presentazione delle domande (ora modificate) e della relativa decorrenza del beneficio, dalla individuazione della platea dei beneficiari (da restringere, secondo il Cds per riportarla al dettato legislativo), fino alla modulistica richiesta per la presentazione della domanda. Rilievi recepiti dal governo nella versione definitiva registrata dalla Corte dei conti e a cui manca ora soltanto la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
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