Goldman Sachs Asset Management (GSAM) ha pubblicato i risultati del suo rapporto annuale sulle assicurazioni (“GSAM Annual Insurance Survey”), che ha coinvolto oltre 300 top manager (CIO chief investment officer e CFO chief financial officer) di compagnie assicurative globali, rappresentative di oltre 10.000 miliardi di USD di attività patrimoniali e del 40% delle attività del settore a livello globale.

Il rapporto, intitolato “A Reversal in Expectations,” ha rilevato un’inversione di tendenza significativa, dove solo un terzo degli intervistati dichiara che siamo nella fase tardiva del ciclo del credito, rispetto al 75% dello scorso anno, ritenendo che l’attuale ripresa globale sarà prolungata. Pur rimanendo cauti sull’incertezza politica e sul basso livello dei tassi di interesse, le compagnie sono decisamente più ottimiste rispetto ai sondaggi degli anni precedenti.

“Il nostro sondaggio rileva chiaramente una visione favorevole dell’economia mondiale e un atteggiamento positivo verso un innalzamento dei prezzi delle azioni e dei tassi d’interesse”, ha dichiarato Michael Siegel, Global Head of Insurance Asset Management di GSAM. “Questo ottimismo si traduce in un atteggiamento più favorevole al rischio negli investimenti in titoli azionari, asset meno liquidi e in particolare nel credito obbligazionario”.

Nonostante il generale consenso sul panorama macroeconomico, l’indagine di quest’anno ha ribadito le conclusioni degli anni precedenti, ossia che le decisioni di asset allocation sono differenti a seconda dell’area geografica. Con gli incrementi attesi della spesa pubblica, quasi un terzo degli intervistati negli USA e in Europa, infatti, prevede di accrescere la propria esposizione al debito legato al settore infrastrutturale; mentre oltre la metà (57%) degli intervistati dell’area Asia-Pacifico intende aumentare la propria esposizione alle società investment grade americane, con un netto incremento rispetto al 45% dello scorso anno. Gli assicuratori statunitensi ed europei inoltre mostrano anche interesse per i mutui commerciali, e dichiarano di voler aumentare l’allocation a questa asset class nel corso dell’anno.

Dall’indagine emerge anche che con i tassi bassi e le valutazioni azionarie elevate, le compagnie assicurative sono focalizzate sul perseguimento di rendimenti adeguati e il rischio di eventi politici risulta essere la principale preoccupazione a livello macroeconomico.

Gli assicuratori hanno espresso un maggiore ottimismo su tassi, azioni e credito. In particolare, l’88% degli assicuratori ritiene che i rendimenti di quest’anno dell’indice S&P 500 saranno positivi, rispetto all’aspettativa di rendimenti negativi di oltre metà degli assicuratori intervistati lo scorso anno

E’ inoltre diffusa una visione più ottimistica sulle opportunità di investimento. Solo un terzo degli intervistati crede che le opportunità stiano peggiorando rispetto al 48% del 2016.

Se da un lato esprimono un crescente ottimismo sulle loro prospettive di investimento, gli assicuratori prevedono di aumentare le loro esposizioni ad asset class meno liquide e con rendimenti elevati, come il private equity, i prestiti societari delle mid cap, il debito infrastrutturale e i CLO (collateralized loan obligations).

Le compagnie assicurative hanno mostrato una modesta inclinazione ad aumentare il rischio complessivo del portafoglio, esprimendo una propensione all’aumento del rischio azionario e creditizio.

L’inadeguatezza del capitale non rappresenta una preoccupazione per l’industria, in quanto oltre il 90% degli intervistati ritiene che l’industria sia adeguatamente capitalizzata o addirittura sovra capitalizzata.

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