di Paola Valentini
“Il 2017 speriamo sia l’anno in cui batteremo il record di raccolta di 4,7 miliardi di euro sui fondi segnato nel 2015, dopo che nel 2016 la raccolta è stata di 3,5 miliardi”. Parola di Ennio Doris, presidente di Banca Mediolanum , interpellato a margine del Mediolanum Business Forum in corso a Milano. Un risultato cui la società punta di arrivare grazie alla spinta dei Pir.

Mediolanum ha lanciato due fondi legato ai Piani di risparmio: uno azionario e uno obbligazionario che a due mesi dal lancio hanno raccolto già oltre 700 milioni di euro. Secondo Doris grazie ai Pir “c’è una rivoluzione in atto. Se i Pir avranno il successo che mi aspetto aiuteranno il Paese a uscire dalla crisi. La spina dorsale dell’Italia sono le pmi, ovviamente se l’economia riprende ripartono anche le banche. E io in qualità di banchiere mi rendo conto dell’opportunità che posso dare per cambiare la storia del mercato finanziario. Faremo arrivare molto soldi in questa direzione con noi che saremo la punta di diamante”.

“Proprio per questo oltre a invogliare i nostri clienti a sottoscrivere i Pir faremo un road show in Italia coinvolgendo diverse associazioni, le 347 società quotate e quelle che vogliono andare in Borsa, creando un team che spieghi alle imprese le opportunità dei Pir. Risolveremo tutte le questioni burocratiche e in questo modo le imprese che hanno un progetto serio potranno fare aumenti di capitale o chiedere finanziamenti. Ovviamente se una impresa perde di vista il mercato che chiede qualità, faccio fatica a finanziarla”, ha aggiunto il presidente di Banca Mediolanum , in merito ai Piani individuali di risparmio esentasse lanciati dal governo a inizio anno.

“Metteremo a disposizione delle aziende un team dedicato. Per il road show sono previste due puntate prima dell’estate”, ha rivelato Doris. Banca Mediolanum vuole giocare da protagonista la partita dei Pir e superare le stime del governo. “Vogliamo fare la differenza. Il governo ha previsto che il mercato avrebbe dato 2 miliardi quest’anno e 18 miliardi nei cinque anni. Noi come Mediolanum per quest’anno vogliamo fare almeno tre miliardi di euro”, ha detto ancora.

Il top manager ha anche parlato in generale del sistema bancario italiano. “Ritengo che continueranno a esserci molte aggregazioni e che non ci saranno fallimenti. Le banche non falliranno ma si aggregheranno per diventare più grandi perché le banche si trovano a fronteggiare due costi importanti: quello di compliance per adeguarci alle normative e la spinta tecnologica. Quindi ci saranno delle aggregazioni perché c’è la necessità di fare investimenti importanti”.

Ha auspicato maggiori Ipo anche Fabrizio Pagani, Capo della Segreteria tecnica del Mef, intervenuto al Mediolanum Business Forum. “Ora con i Pir le aziende non hanno più alibi per non andare sui mercati. Stiamo lavorando con gli imprenditori per stimolarli ad andare sul mercato. Abbiamo la liquidità e abbiamo la ripresa economica. Quindi”, ha detto Pagani rivolgendosi alle aziende, “quotatevi, emettete bond”.

Sulla possibilità di inserire delle modifiche sui Pir a livello di incentivazione fiscale, Pagani ha spiegato che “sono sempre riluttante a cambiare spesso le cose. Vediamo come funziona e poi faremo il punto a fine anno”. Pagani ha sottolineato che “le imprese italiane hanno la capacità di penetrare i nuovi mercati, di consolidare la loro presenza sui mercati in cui sono già presenti e hanno capacità di innovarsi. Peccano però sul fronte della governance e sui capitali. Per fare questo in passato abbiamo riformato il sistema e abbiamo fatto una serie di riforme ma mancava la benzina al motore che arriva con i Pir. Se una impresa accede al mercato ma manca la liquidità le cose non funzionano. La Gran Bretagna ha già adottato sistemi simili ed è a quel modello a cui guardiamo di più”, ha concluso Pagani.
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