di Luca Gualtieri
Alessandro Vandelli

l pacchetto di acquisizioni di Bper Banca dovrebbe completarsi alla fine del mese. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, martedì 30 maggio il consiglio di amministrazione del gruppo modenese guidato da Alessandro Vandelli dovrebbe deliberare sia sull’acquisto delle quote di Arca Fondi, sia sul perfezionamento del deal con la Cassa di risparmio di Ferrara, la quarta delle good bank messe in vendita dall’unità di risoluzione. Ai vertici di Bper c’è fiducia di riuscire a concludere le due operazioni entro l’estate, mettendo così a segno un importante passo avanti in termini di m&a.
Su Arca l’obiettivo è rilevare, insieme alla Popolare di Sondrio , il 40% attualmente detenuto dalla Popolare di Vicenza e da Veneto Banca. I due istituti del Nord Est hanno infatti necessità di liquidare al più presto le partecipazioni per irrobustire la dotazione patrimoniale e dare un segnale forte alle autorità europee. Inizialmente per Arca si era ipotizzato una cessione tout court, passando magari attraverso un fondo internazionale di private equity. Alla fine però ha prevalso la soluzione italiana e i due soci di riferimento della sgr si sono fatti avanti per assumere il controllo. Proprio l’accordo tra Sondrio e Modena è stato l’aspetto più delicato della trattativa, ma sembra che ormai gli ostacoli siano stati superati e che il deal sia imminente. Al punto da poter arrivare nel consiglio di Bper già martedì prossimo.

Per Carife si tratta invece del perfezionamento dell’operazione annunciata al mercato nel marzo scorso. Bper si è impegnata a rilevare l’istituto ferrarese per il prezzo simbolico di un euro dopo la cessione dei crediti deteriorati. Un’operazione che ricalca nelle linee generali quella fatta da Ubi Banca su Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti, anche se con numeri diversi. A giorni è peraltro atteso il via libera della Commissione europea al piano di integrazione, presupposto per arrivare al closing entro la fine del mese.

Nel frattempo continua il lavoro dei soci attorno ai futuri assetti di governance del gruppo modenese. Dopo essere salito al 10% della banca, Unipol è pienamente titolato per giocare un ruolo decisivo in questo ambito, anche se non ha ancora scoperto le carte sulla propria strategia. A Modena si ritiene comunque che, visto l’affiatamento tra il top management delle due istituzioni finanziarie, la compagnia possa concorrere alla creazione di un patto parasociale insieme agli altri azionisti di riferimento di Bper . In particolare nella compagine potrebbero rientrare le fondazioni azioniste dell’istituto, come l’ente Banco di Sardegna e le più piccole Cr Provincia dell’Aquila, Banca del Monte di Foggia, Cr Bra e Cr Vignola, che con qualche acquisto mirato potrebbero arrivare al 10% della banca. Proprio in queste settimane si starebbe lavorando per individuare una personalità di elevato standing che guidi compattamente il fronte delle fondazioni. L’identikit sarebbe quello di un professionista modenese non estraneo al mondo delle banche. Questo 20% potrebbe essere blindato attraverso un patto di consultazione, un accordo meno rigido del sindacato di voto visto che agli aderenti impone soltanto obblighi di preventiva consultazione. Qualcosa di simile insomma a quanto fatto qualche mese dagli imprenditori riuniti attorno al ravennate Giorgio Pulazza. (riproduzione riservata)
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