di Anna Messia
Cattolica, Axa , Helvetia, Aviva e pure Generali . La competizione per individuare il futuro partner assicurativo di Credito Valtellinese è entrata nel vivo. Nei giorni scorsi i pretendenti in gara hanno consegnato le offerte non vincolanti e tra le buste recapitate agli advisor, Kpmg ed Equita, secondo quanto risulta a MF-MilanoFinanza, ci sarebbero compagnie di primo piano nazionali e internazionali. Non solo Cattolica Assicurazioni che, proprio in questo periodo, si starebbe guardando intorno per realizzare possibili acquisizioni e dare attuazione ai piani di sviluppo per linee esterne che erano stati delineati a fine 2014, quando aveva chiesto al mercato un aumento di capitale di 500 milioni. Tra le assicurazioni che avrebbero studiato le carte dell’operazione e avrebbero formulato un’offerta non vincolante ci sarebbero infatti anche Generali e gruppi assicurativi internazionali. Come gli svizzeri di Helvetia, gli inglesi di Aviva e i francesi di Axa che proprio di recente hanno firmato un accordo di bancassicurazione con la Cassa di Risparmio di Bolzano dismostrando la volontà di chiudere in Italia partnership con nuovi isituti nonostante il forte legale con il Monte dei Paschi di Siena. Anche quest’ultimo rinnovato di recente.
Nel caso del Credito Valtellinese in ballo c’è l’accesso ai circa 550 sportelli del gruppo guidato dal direttore generale Mauro Selvetti che punterebbe a chiudere la ricerca del nuovo partner rapidamente, possibilmente entro l’estate. Con un’alleanza di dieci anni, rinnovabile per altri cinque. L’intenzione è quella di «ottimizzare l’attuale modello di bancassicurazione, con l’obiettivo di migliorare le performance del comparto anche attraverso un supporto commerciale alla rete di vendita», aveva scritto la banca nell’ultima relazione al bilancio 2016. La volontà, insomma, è di aumentare la raccolta assicurativa, per accrescere le commissioni incassate dalla banca, ma anche di monetizzare un valore già presente nel’istituto. Perché fino ad oggi il Creval ha operato nel settore assicurativo per il tramite di una società di brokeraggio del gruppo, la Global Assicurazioni spa, che dal punto di vista legale è un’agenzia plurimandataria, che a sua volta opera con altre compagnie. L’anno scorso la raccolta del risparmio gestito della banca era risultata complessivamente pari a 6,5 miliardi, con un incremento del 7,4% rispetto all’anno prima, e la crescita era stata guidata prima di tutto proprio dalla polizze. Un partner assicurativo stabile potrebbe quindi accelerare ancora di più questo processo già in atto. Tra le assicurazioni che si sono fatte avanti ci sono compagnie che già operano con Global assicurazioni. Come Cattolica che tra l’altro, tra il 1996 e il 2016, era già stata alleata del Creval nel settore delle polizze. Ma la novità di maggior rilievo sembra essere il passo avanti fatto da Generali che, con questa mossa sembra riaffacciarsi con interesse al settore della bancassicurazione. Guardando ad accordi con banche medio piccole, come fa del resto già oggi la controllata Genertel che opera già con Global Assicurazioni oltre che con Emilbanca (del Credito cooperativo) o con Banca di Piacenza. (riproduzione riservata)
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