L’IVASS pubblica i primi risultati dell’indagine sui costi delle polizze abbinate a finanziamenti (c.d. PPI-Payment Protection Insurance), avviata il 25 settembre scorso.

L’indagine era stata avviata perché, a seguito di analisi condotte sui fascicoli informativi relativi ai prodotti PPI pubblicati sui siti internet delle imprese, era emersa la presenza di elevati costi a carico degli assicurati, con una quota significativa dei premi (anche superiore al 50%) riconosciuta agli intermediari per l’attività di distribuzione svolta.
Inoltre gli elevati livelli provvigionali riscontrati non sempre risultavano coerenti con la qualità del servizio reso in fase di collocamento, tenuto conto che i prodotti venduti in molti casi non si dimostravano adeguati alle effettive esigenze del cliente.

L’indagine ha coinvolto tutte le imprese di assicurazione italiane (n.122) e le sedi secondarie di imprese di assicurazione UE ammesse ad operare in Italia in regime di stabilimento (n. 93); la raccolta dei dati è terminata il 30 novembre 2015.

Dall’analisi è emerso che:

  • i prodotti esaminati sono stati stipulati da 5,9 milioni di assicurati;
  • 77 imprese sono risultate attive nella commercializzazione di prodotti abbinati a mutui e prestiti personali (54 italiane, 23 UE);
  • a fronte di una raccolta premi di 1.532 milioni di euro le imprese di assicurazione hanno riconosciuto alle reti distributive circa 679 milioni di euro di compensi provvigionali fissi.

Il 52% della raccolta complessiva è stata realizzata tramite l’offerta di polizze in abbinamento a prestiti personali e il 38% in abbinamento ai mutui, mentre il restante 10% è relativa a polizze disegnate dalle imprese indifferentemente per l’abbinamento a prestiti personali e mutui. Sono stati collocati in tutto 642 prodotti assicurativi di cui 509 in forma collettiva (79,3% del totale), in cui il contraente è la banca o la finanziaria che eroga il finanziamento e il cliente aderisce alla convenzione in qualità di assicurato, e 133 in forma individuale (20,7%).

Nel complesso, i prodotti esaminati sono stati stipulati da (o per conto di) 5,9 milioni di assicurati, di cui 5,5 milioni aderenti a polizze collettive e solo 0,4 milioni sottoscrittori di polizze individuali.

La raccolta è stata intermediata prevalentemente dal canale bancario (78%); un’ulteriore quota del 12% è riferibile ad altri intermediari finanziari mentre agenti e brokers hanno collocato ciascuno il 4% e gli sportelli postali il 2%.

Le imprese di assicurazione hanno riconosciuto alle reti distributive circa € 679 milioni di compensi provvigionali fissi3 , pari al 44,32% dei premi.

In particolare, i livelli dei compensi provvigionali fissi sono risultati:

  •  per il 65,2% dei casi non superiori al 30% del premio di tariffa;
  • per il 24,2% dei casi compresi tra il 31% ed il 49%;
  • per il 10,4% dei casi con aliquota uguale o superiore al 50% del premio di tariffa.

I dati sono stati trasmessi alla Banca d’Italia per le valutazioni di competenza.

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