Cattolica Assicurazioni ha chiuso il primo trimestre con un utile netto da 25 milioni; l’utile netto di gruppo è pari a 24 milioni contro i 30 di un anno fa, ma risulta penalizzato da oneri non ricorrenti per 7 milioni, fra cui spicca la rettifica della quota di Popolare di Vicenza al prezzo di sottoscrizione da parte di Atlante dell’aumento dell’istituto, 10 centesimi ad azione.

La raccolta premi complessiva del lavoro diretto e indiretto danni e vita ha raggiunto i 1.277 milioni di euro, in calo del 25% rispetto ai 1.702 milioni del primo trimestre 2015. Questo dato in particolare per il ramo vita è influenzato dagli effetti negativi derivanti dalla situazione della Banca Popolare di Vicenza; il cda del gruppo veronese ha preso in particolare in esame il diritto di recesso unilaterale che gli accordi di partnership riconoscono a Cattolica dopo la trasformazione di PopVi da società cooperativa in società per azioni e ha ritenuto di dover prossimamente riesaminare lo stato e le prospettive dalla partnership nei tempi utili a consentire gli opportuni approfondimenti, con l’ausilio degli advisor anche in relazione degli sviluppi della nuova situazione in BpVi e tenendo conto della rilevanza strategica del tema, nonché della scadenza del termine per l’eventuale esercizio del diritto di recesso ad oggi previsto contrattualmente entro il 1° settembre 2016.

«Il mutamento di scenario nel quadro dei rapporti con la Banca Popolare di Vicenza dopo l’intervento del fondo Atlante, al quale Cattolica ha aderito con una quota significativa, impone una riflessione sull’andamento della partnership di bancassurance previsto dalla Convenzione quadro del 2012. Decideremo il da farsi, dopo aver valutato gli sviluppi in ambito Atlante, anche sulla base delle prospettive concrete e in tempi ragionevoli di ripresa della Banca e dell’andamento del business di bancassurance delle tre società controllate», ha sottolineato il presidente Paolo Bedoni.

L’ad di Cattolica, Giovanni Battista Mazzucchelli, ha aggiunto che «in un contesto di mercato estremamente difficile, soprattutto a causa dell’andamento dei tassi, che riduce significativamente l’apporto della componente finanziaria e incide particolarmente sul Vita, il risultato del primo, peraltro penalizzato per 6 milioni dall’allineamento del valore della partecipazione in Banca popolare di Vicenza consente di confermare gli obiettivi di budget a fine 2016 previsti dal piano d’impresa, anche puntando sul maggior sviluppo delle reti proprietarie, con un focus nel comparto previdenza e welfare».

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