di Rebecca Carlino
Ken Loach , classe 1936, ha vinto la Palma d’oro a Cannes con un film che si interroga sul Welfare State in Gran Bretagna.
E forse non è un caso che sia stato un ottantenne a conqui-stare il premio. Uno studio di Bank of America Merrill Lynch, intitolato «The Silver economy,
global ageing primer», ricorda che stiamo vivendo la maggio-re transizione demografica della storia. Si tratta di una sfida dif-ficile da affrontare per gli Stati,
ma anche di un’opportunità per le società quotate di cavalcare il cambiamento. L’analista Beijia Ma e il suo team sottolinea-no: «Entro la fine del decennio
il numero degli ultra-65enni è destinato a superare quello dei bambini sotto i 5 anni».
L’invecchiamento della popola-zione è un fenomeno globale che riguarda anche i Paesi emer-genti. Lo studio ricorda che l’aspettativa media globale di vita raggiungerà i 77,1 an-ni entro il 2050 e ciò vuol dire che ci saranno 2,1 miliardi di ultra-60enni contro i 901 mi-lioni attuali. La speranza di vita è cresciuta di 22 anni dai
48 degli anni 1950-55 ai 70 del quinquennio 2010-2015 ed è de-stinata ad arrivare a 77,1 anni nel 2050 (85 anni nei Paesi svi-luppati). Sale anche il tasso di
sopravvivenza e quindi chi oggi ha 60 anni ha davanti a sé altri 20 anni di vita (23 nei Paesi svi-luppati). Una buona notizia che trasforma la composizione della
società e crea una vera e propria sfida per gli Stati.
Si pone infatti il problema della proporzione tra lavorato-ri attivi e pensionati. Il numero dei primi è destinato a scende-re a causa della bassa natalità
e il rapporto con i pensionati, che oggi si attesta a 8 a 1, è de-stinato a diventare 4 a 1 entro il 2050. Secondo gli esperti di BofA Merrill Lynch, i governi
non sono pronti ad affrontare questa rivoluzione demografi-ca. Già oggi la spesa dedicata alla parte più anziana della po-polazione rappresenta il 40% del budget dei Paesi sviluppati e la crescita di questa voce po-trebbe portare il 60% dei titoli di Stato a diventare più rischio-si. Senza dimenticare che il Quantitative easing e i bassi tassi di interesse esacerbano il problema del longevity risk per i fondi pensione e le compagnie assicurative. Anche i singoli cit-tadini sembrano ancora poco consapevoli del rischio, visto che oggi due terzi dei lavoratori nel mondo non stanno rispar-miando per la pensione.
Lo studio ricorda che proprio l’immigrazione può in parte essere una risposta alle sfide poste dall’invecchiamento della popolazione, in quanto un’inie-
zione di forza lavoro giovane rende più morbida la transizio-ne e allarga la base imponibile.
Anche il settore privato avrà un ruolo centrale nell’affrontare la sfida posta da questa transizio-ne demografica.
BofA Merrill Lynch, con l’inten-to di dare indicazioni su come investire in questa macro-tendenza, individua quattro settori che saranno coinvol-ti nel cambiamento. Il primo è quello farmaceutico, perché l’80% degli anziani ha almeno una patologia cronica e il 75% delle spese sanitarie sono pro-prio destinate alla fascia più anziana della popolazione. Non solo; delle spese sanitarie mon-diali, circa 3 trilioni di dollari ogni anno vanno sprecati e po-trebbero essere invece spesi in modo efficiente grazie a solu-zioni più intelligenti di spesa.
Il secondo settore è quel-lo finanziario, tenendo conto del fatto che già oggi i rispar-mi sono spesso nelle mani della fascia più anziana della popo-lazione. In questo caso l’asset management e le assicurazio-ni dovranno rivedere l’offerta in termini di prodotti destinati all’accumulazione e alla frui-zione dei risparmi. Ma ci sarà
anche un impatto sulle singole asset class con una spinta ver-so strumenti che offrono reddito tramite cedole d’interesse o di-videndi. Lo studio ricorda che,
invecchiando, chi ha un por-tafoglio finanziario tende a volere meno rischi e quindi nei prossimi 10 anni ci sarà pro-babilmente un calo d’interesse verso le azioni a favore di altre asset class. In particolare, potrà salire la domanda di strumenti che danno cedole, ossia reddito fisso e azioni con un alto divi-dend yield. Inoltre compagnie e fondi pensione cercheranno strumenti a lunga scadenza che permettano di gestire il cambiamento demografico. Ci potrà essere anche un ricorso a derivati che permettano di coprirsi dalla volatilità o a pro-dotti strutturati che espongano ai mercati azionari ma con mec-canismi di contenimento delle potenziali perdite. Infine anche gli investimenti alternativi, co-me gli hedge fund, potranno avere un ruolo nei portafogli per ridurre la volatilità com-plessiva. Gli asset manager che sapranno cavalcare que-sti temi potranno beneficiare del cambiamento della doman-da della clientela.
Il terzo tema è quello dei servizi destinati alla cura nella terza età, un mercato di 500 miliardi di dollari, e il quarto è rappresentato dai consumi che
cambiano. La generazione dei baby boomers oggi ha il 50-60% della disponibilità di spesa dei Paesi sviluppati e i consumi degli over-60 rappresenteranno 15 trilioni di dollari entro il 2020.
BofA Merrill Lynch ha sele-zionato 250 azioni esposte al tema dell’invecchiamento del-la popolazione, precisando che non si tratta di una lista di ti-toli consigliati e che quindi gli investitori devono valuta-re i fondamentali di ciascuna società prima di prendere deci-sioni d’investimento. Tra i titoli presenti nella lista alcuni so-no indicati come molto esposti a questo trend demografico e ci sono anche nomi italiani come Amplifon. Nell’asset manage-ment hanno un’alta esposizione al tema le svizzere Ubs e Julius Baer, mentre è media l’esposi-zione di Banca Mediolanum e Azimut. Tra le assicurazioni eu-ropee appaiono molto esposte Aegon e Delta Llyoid, mentre per Generali lo è poco. Nei consumi si trovano nomi come Carnival l (crociere), l’Oreal, Allergan, Estee Lauder (prodotti di bellez-za). Non potevano poi mancare nomi delle biotecnologie, quali le statunitensi Acadia Pharma e Radius Health e la canadese Cynapsus, tutte e tre considerate molto esposte al tema dell’invec-chiamento della popolazione.
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