di Giorgio Bertoni 

Continua a crescere il settore del risparmio gestito, soprattutto alla luce degli scarsi rendimenti di Bot e Btp, un tempo territorio di caccia dei cosiddetti Bot people.

Tra i protagonisti di questa continua evoluzione c’è Eurizon, oggi tra i primi attori del comparto in Italia. In un mercato sempre più difficile, la società del gruppo Intesa Sanpaolo diversifica ancora di più la sua offerta di prodotti di risparmio: dopo Eurizon gestione patrimoniale unica (luglio 2014) ed Eurizon gestione patrimoniale private (settembre 2014), a gennaio ha lanciato Eurizon gestione patrimoniale unica facile, che avvicina ancora di più il cliente retail (fino a 50 mila euro di investimenti). Lo fa attraverso l’alleanza strategica con Banca dei territori (sempre di Intesa Sanpaolo), che svolge consulenza personalizzata ai clienti, in costante dialogo con i tecnici di Eurizon, che mettono sul tavolo le loro competenze nella gestione di portafoglio. Ma lo fa anche attraverso una diversificazione dell’offerta di Gp unica facile. I risultati si sono visti nei primi tre mesi del 2015: se nel secondo trimestre 2014 la raccolta netta di Eurizon capital era di 531 mln, nel primo trimestre 2015 è salita a 4.005 mln con una crescita del 45,9% rispetto a quella dell’intero sistema di gestione patrimoniale in Italia.

L’a.d. di Eurizon capital, Tommaso Corcos, spiega che tale successo si deve al nuovo approccio al cliente, con un prodotto-servizio diversificato e molto elastico, dove il cliente stesso può essere, se vuole, ma per una quota non superiore al 30%, gestore del suo stesso capitale o può affidarsi totalmente alla gestione di Eurizon capital, attraverso la Banca dei territori.

Un orizzonte assai ampio, fatto, come sottolinea Stefano Barrese, responsabile area sales & marketing dell’istituto, da 15 mila gestori in 4 mila filiali, con circa 11 milioni di clienti (8,5 mln famiglie e 2,5 milioni personal).

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