ll cda della società con base nelle Bermuda ha comunicato ieri che preferisce andare avanti nel programma di fusione con Axis Capital, società con la quale aveva raggiunto un’intesa in gennaio e ha quindi rifiutato l’offerta che Exor aveva fatto qualche settimana fa per  6,4 miliardi di dollari cash.

PartnerRe sarebbe riuscita a negoziare un miglioramento delle condizioni trattate in gennaio, in virtù di un dividendo straordinario di 11,5 dollari ogni titolo da distribuirsi agli azionisti PartnerRe prima della finalizzazione dell’operazione.

Il presidente Jean Paul Montupet ha inoltre spiegato che il motivo ultimo del no all’offerta di Exor è che “nel corso delle discussioni con la holding di casa Agnelli quest’ultima ha chiarito abbondantemente che non intendeva aggiustare il prezzo” dell’offerta.

Exor tuttavia non rinuncia e conferma il suo impegno per rilevare la società di riassicurazione.

Exor  ha ricordato che i nuovi termini rivelano chiaramente che l’offerta originaria di Axis sottovalutava PartnerRe. Inoltre, “il valore asserito del dividendo straordinario proposto di 11,5 dollari è fuorviante”. Infatti, fa notare Exor , dal momento che gli azionisti PartnerRe deterrebbero circa il 52% della società risultante dall’aggregazione PartnerRe/Axis, l’incremento per gli azionisti PartnerRe è inferiore alla metà del dividendo proposto. Non solo, continua la nota, “ma il dividendo straordinario proposto ridurrà il capitale di PartnerRe di oltre 550 milioni di dollari e indebolirà significativamente la forza finanziaria di PartnerRe. Al contrario, la proposta interamente in denaro di Exor  preserva pienamente la solidità finanziaria di PartnerRe e, al contempo, offre pieno e superiore valore agli azionisti di PartnerRe”.

Exor  sottolinea infine come PartnerRe non abbia preso in considerazione alcuna alternativa quando ha stipulato l’accordo originario con Axis rifiutandosi di impegnarsi pienamente con Exor  in risposta alla proposta della stessa holding.

Ora l’ultima parola spetta agli azionisti della società di riassicurazione che dovranno pronunciarsi sulla congruità dell’offerta di Axis. Solo nel caso in cui i soci negassero il via libera alla fusione con Axis potrebbe aprirsi una nuova negoziazione.