di Anna Messia

Le compagnie di assicurazione europee potrebbero essere esonerate dall’applicazione del nuovo principio contabile internazionale Ifrs 9 sugli strumenti finanziari, che partirà per tutte le altre imprese nel gennaio 2018. Lo ha dichiarato Angelo Casò, presidente dell’Oic, l’Organismo Italiano di Contabilità. L’Oic ha di recente ricevuto per legge il riconoscimento di istituto nazionale per i principi contabili ed è presente nel board dell’Efrag, l’organismo di consulenza della Commissione Europea sui temi contabili. L’Oic ha quindi collaborato attivamente alla redazione del parere che lo stesso Efrag sta per emanare per l’omologazione europea dell’Ifrs sugli strumenti finanziari. Nella bozza posta in consultazione l’Efrag raccomanda appunto alla commissione il recepimento dell’Ifrs 9, ma al tempo stesso suggerisce di esonerarne dall’applicazione le compagnie assicurative europee, almeno fino a quando non sarà in vigore il nuovo principio contabile internazionale sui contratti assicurativi, da tempo in discussione. «L’applicazione alle imprese assicurative dei nuovi principi contabili Ifrs 9 in assenza delle nuove norme sui contratti assicurativi farebbe aumentare il disallineamento tra attivi, calcolati al fair value, e passivi, ovvero le riserve, che non risentono delle fluttuazioni di mercato», osserva Massimo Tezzon, segretario generale dell’Oic. Già oggi gli assicuratori, per risolvere il problema che già esiste, ricorrono ai una contabilità ombra (shadow accounting) e i nuovi Ifrs 9, che sostituiranno gli Ias 39, aggraverebbero il problema invece che risolverlo, a scapito della trasparenza.

Il consiglio dei ministri, proprio in questi giorni, sta intanto esaminando la nuova direttiva 34 che cambia il quadro di riferimento sul bilancio d’esercizio e consolidato per le società che non adottano i principi Ias-Ifrs. Anche in questo caso, per definire le nuove regole contabili, il Tesoro si è avvalso della collaborazione dell’Oic che ha suggerito di rimodulare le regole in base alla dimensione delle imprese. In Italia l’utilizzo dei principi Ias Ifrs è tra l’altro più ampio che altrove e si estende ai bilanci d’esercizio di tutte le società quotate, oltre che delle banche, per effetto di una scelta fatta dal legislatore italiano nel 2004. Il suggerimento dell’Oic al Tesoro è stato di «rimodulare le regole in base alla dimensione aziendale», aggiunge Tezzon, «completarlo ove lacunoso e introdurre una nuova classe dimensionale, con previsioni di regole semplificate per le imprese piccole e per quelle considerate micro». (riproduzione riservata)