di Mauro Romano

I complimenti sono arrivati da Dirk Ostijn. Il numero uno di MetLife per l’Europa centrale e occidentale ha speso buone parole per i risultati della branch italiana del colosso assicurativo statunitense. La compagnia, per quanto riguarda l’area Emea, ha chiuso il primo trimestre con vendite in aumento del 14%.

E in questo trend l’Italia ha registrato anche risultati superiori alla media. Le parole del manager, intervenuto nel corso della presentazione di un programma di inclusione delle diversità e di una ricerca sulla distinzione di genere nell’offerta assicurativa, trovano conferma in quelle di Maurizio Taglietti, a capo di MetLife in Italia. «Il 2015 è iniziato piuttosto bene. Siamo sopra il nostro piano e stiamo crescendo in modo significativo rispetto allo scorso anno. Abbiamo stabilizzato tutte le nostre maggiori partnership e stiamo crescendo molto nel direct consumer, che comprende anche le attività di e-commerce e direct marketing. Per quanto riguarda i primi, un esempio di questa partnership nel settore bancario è Compass. Mentre nel direct consumer passa anche per l’e-business ad esempio gli aggregatori Facile.it e Segugio.it. Volendo quantificare gli sviluppi, ha spiegato Taglietti, la società è sopra il proprio piano di oltre il 20% rispetto all’anno scorso».

Gli sviluppi passano anche per un consolidamento della rete. Un anno e mezzo fa MetLife annunciava di puntare ad avere circa 2 mila agenti monomandatari. Oggi invece l’attenzione non è più sulla quantità ma sulla qualità. «Per come vogliamo impostare la relazione con il distributore abbiamo ritenuto di aver meno agenti, su cui lavorare in profondità. Oggi siamo vicini al target di 700 agenti con cui abbiamo una relazione stabile e continua».

I buoni risultati sono frutto del cambio di rotta dell’economia. «Abbiamo sicuramente avuto un aiuto dalla ripartenza, in particolar modo nel mondo dei mutui», ha aggiunto Taglietti. Che ha sottolineato anche una stabilità di portafoglio importante. «Abbiamo un aumento di clienti, ma soprattutto abbiamo una base stabile». Anche per la decisione di diversificare il portafoglio, non più legato alle polizze di protezione del credito, ma anche a prodotti come il programma di protezione Junior rivolto a genitori e bambini, o lavorando nel direct marketing in settori diversi quali il turismo e l’editoria. (riproduzione riservata)