«Non ci sono trattative in corso» per la cessione della quota in Banca Esperia. Lo ha detto Ennio Doris, a.d. di Mediolanum. «È un investimento bellissimo e una storia di successo, ma non è strategico». Mediolanum e Mediobanca detengono ciascuna il 50% del capitale della società di private banking. Banca Esperia, ha aggiunto Doris, «è un ponte di ingresso sul mercato più interessante del mondo (quello italiano, ndr) e gli stranieri hanno preso una cantonata» a non averci investito prima. Quanto a Mediolanum, «la raccolta di maggio sta andando molto bene», ma «non ho i dati precisi. Anche la controllata tedesca» sta andando bene «e ci sarà un ritorno all’utile tra qualche anno. Il modello funziona e quindi abbiamo incrementato gli investimenti allontanando così il break even». In merito all’adozione del voto multiplo, il top manager ha dichiarato che «non lo abbiamo valutato, né ci ragioneremo in futuro». Infine sul contenzioso in corso sull’assetto azionario del gruppo e la quota detenuta da Silvio Berlusconi mediante Fininvest, che deve cedere circa il 20% in base a una decisione di Banca d’Italia, Doris ha ricordato che «il Tar si è riunito il 22 aprile e ora stiamo aspettando. È una questione delicata».

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