di Roberto Miliacca 

 

Genericamente la si chiama salute, però al centro dell’attenzione dei maggiori studi legali che operano in Italia questo termine viene più ampiamente declinato all’interno di due macrosettori, cioè quello dell’healthcare e quello del pharma. Dalle operazioni di merger & acquisition tra imprese farmaceutiche fino alla gestione dei casi di malpractice medica, passando per l’attività di gestione dei crediti sanitari vantati dalle aziende sanitarie nei confronti delle regioni, sono moltissime le questioni legali legate a questo mondo.

Se si guarda bene a quello che ruota attorno al termine salute, si vede insomma, che ci sono un gran numero di casi attorno ai quali gli avvocati, come raccontiamo questa settimana su Affari Legali, già da anni rivolgono la propria attenzione. Non c’è studio, italiano o di matrice anglosassone, che ormai non abbia istituito al proprio interno un dipartimento con attività dedicata a questo settore. All’interno del quale lavorano professionisti con competenze varie. Naturalmente la gestione delle controversie in materia di malpractice medica la fanno spesso da padrona presso alcuni studi legali, specializzati principalmente in contenzioso. Il decreto legge n. 158/2012, convertito in legge n. 189/2012, meglio noto come «riforma Balduzzi», ha cercato di porre un argine al contenzioso, almeno per quello penale, nei confronti dei medici. Non invece a quello civile, per i risarcimenti danni da cura errata, su cui invece si registra un numero sempre crescente di cause.