Generali assicurazioni ha sovraperformato il mercato dopo i conti trimestrali, oltre le attese degli analisti. Il titolo ha infatti chiuso in borsa a 18,01 euro, +3,80%.

Nel primo trimestre, il gruppo ha realizzato un utile netto di 682 mld, +3,3% e un ebit di 1,3 mld, +6%, miglior dato degli ultimi sette anni. A trainare la performance operativa è stato in particolare il segmento Vita, con l’ebit cresciuto dell’8,2% a 823 mln grazie alla redditività della raccolta e alla gestione finanziaria. Nel ramo Danni, l’utile operativo si è attestato invece a 505 mln (-4,6%), per il maggior impatto di sinistri catastrofali in Italia e Centro Europa (Germania e Austria) per circa 70 mln. Il calo tuttavia non preoccupa il direttore finanziario della compagnia, Alberto Minali. In conference call, il top manager ha infatti spiegato che «gli indicatori di performance del business non catastrofale sottostante rimangono eccellenti e continuano a essere tali».

Nel periodo, la compagnia triestina ha conseguito premi complessivi per 20,1 mld (+8,3%), sostenuti dalla raccolta del business Vita (+12,7% a 13,66 mld) e registrando una crescita in tutti i principali mercati: Italia (+30,9%), Germania (+9%), Francia (+13,3%) e Cee (+6,5%). La raccolta del ramo Danni è rimasta stabile (+0,1%) a 6,5 mld. Nel Vita, la nuova produzione è stata di 322 mln con margini al 22,5%, mentre nel Danni il combined ratio è cresciuto al 93,3%.

Sotto l’aspetto patrimoniale, il gruppo guidato da Mario Greco ha riportato un Solvency I ratio a 168% (156% a fine 2014). Includendo la cessione di Bsi, il ratio pro-forma è stato del 177%.

A fine marzo, il valore dell’esposizione del portafoglio titoli governativi sul debito italiano ammontava a 63,82 mld. In conference call, Minali si è soffermato in particolare sulle partecipazioni detenute dal Leone nella compagnia assicurativa russa Ingosstrakh e in Telecom Italia. Per la compagnia russa (partecipata al 38%) il top manager ha detto che la partecipazione «non è strategica, ma non abbiamo assunto decisioni di venderla o altro». Sul fronte Telecom, il top manager ha spiegato che la quota del 4,32% detenuta attraverso la holding Telco sarà oggetto di valutazione approfondita, una volta arrivati i nulla osta da parte delle authority argentine per smantellare il veicolo.

I commenti degli analisti sono stati tutti molto positivi. Citigroup ha confermato la raccomandazione neutral e il prezzo obiettivo a 17,7 euro, spiegando che «l’utile operativo trimestrale ha battuto le aspettative grazie al forte risultato del ramo Vita». Per Banca Imi, il risultato operativo è stato superiore alle stime. Per Imi il rating è buy, il Tp a 20,6 euro. Equita sim (hold, Tp a 19 euro) ha parlato di «risultati leggermente superiori alle attese, grazie in particolare al Vita, che beneficia della gestione finanziaria. Il dato più importante e positivo è il Solvency 1, che sale al 168% contro il 159% atteso.

© Riproduzione riservata