di Anna Messia

I tassi d’interesse ai minimi storici e le catastrofi che hanno colpito Italia e Centro Europa nei mesi scorsi non hanno frenato Generali Assicurazioni. Anzi, il gruppo guidato da Mario Greco ha chiuso i conti del primo trimestre con risultato operativo in crescita del 6%, a 1,3 miliardi su marzo 2014, il migliore degli ultimi sette anni.

L’utile netto è stato di 682 milioni, in aumento del 3,3%, e premi hanno superato i 20 miliardi (+8,3%). Un andamento migliore delle previsioni degli analisti, tanto che ieri il titolo è stato premiato da Piazza Affari con una crescita del 3,8%, a 18,01 euro, la migliore performance del Ftse Mib. «Un buon inizio d’anno e un buon viatico per i prossimi tre trimestri», ha commentato il cfo di Generali, Alberto Minali, che ha anche rassicurato il mercato sugli effetti che la nuova normativa sui requisiti di capitale, Solvency II, avrà sul gruppo a partire dal 1° gennaio. A inizio anno si era alzata l’attenzione quando il gruppo aveva comunicato un Economic Solvency, una sorta di simulazione del Solvency II, del 157%, sensibilmente più basso rispetto al calcolo basato sul Solvency I, che a fine marzo era del 168%. Ma ora dalle simulazioni si è passati ai fatti e quel numero non ha più senso. «Abbiamo già cambiato completamente i parametri di valutazione e la posizione di capitale del gruppo è più che adeguata», ha dichiarato Minali, aggiungendo che per i dettagli sui numeri bisognerà aspettare il nuovo piano industriale di Generali, atteso a Londra il prossimo 27 maggio, e rappresenterà «una discontinuità sul business model».

Tornando ai risultati del primo trimestre, la spinta alla crescita è arrivata in particolare dal ramo Vita, che ha chiuso marzo con un risultato operativo in aumento dell’8,2% a 823 milioni, «grazie alla redditività della raccolta e all’eccellente gestione finanziaria», hanno dichiarato dalla società.

Il valore della nuova produzione in termini di Ape (Annual Premium Equivalent), è stato di 1,4 miliardi, in crescita del 9,8% sul marzo del 2014, grazie al forte sviluppo delle polizze unit linked, che pesano per metà dei 4,3 miliardi della raccolta Vita. Bene tutti e tre i mercati principali del gruppo, ovvero Italia (2,1 mld), Germania (1,1 mld) e Francia (208 milioni). Quest’ultimo mercato, in particolare, ha cominciato a dare segnali di miglioramento rispetto al passato. «Non genera ancora margini fantastici ma ci stiamo lavorando», ha detto Minali. Per quanto riguarda il ramo Danni, invece, il risultato operativo evidenzia un calo del 4,6%, a 505 milioni, a causa degli eventi catastrofali che hanno riguardato Italia e centro Europa, e che hanno pesato per 70 milioni. Quanto invece al futuro della partecipazione di Generali in Telecom, Minali ha detto ieri che la decisione sarà presa solo dopo lo scioglimento di Telco, quando il Leone disporrà direttamente del 4,32% delle azioni. Mentre sul 38,5% detenuto nell’assicurazione russa Ingosstrak, con un valore di carico di 230 milioni, Minali ha chiarito che non è strategica. «Vedremo cosa farne nel corso dei prossimi mesi», ha concluso. (riproduzione riservata)