di Irene Greguoli Venini 

 

Generali Italia coglie l’occasione di Expo e del tema attorno a cui ruota la manifestazione per far conoscere al pubblico, anche internazionale, Genagricola, holding agroalimentare del gruppo Generali per la quale è partito un piano di rilancio che riguarda soprattutto la produzione di vino. Per farlo è stata avviata una campagna di comunicazione che comprende un video che verrà proiettato nel sito espositivo, attività nelle strade di Milano e sui social network.

«Siamo presenti a Expo in diversi modi: innanzitutto Generali Italia ha vinto la gara europea per la copertura assicurativa danni e responsabilità civile di Expo», spiega Philippe Donnet, a.d. di Generali Italia. «Inoltre, visto il tema dell’esposizione, abbiamo deciso di far conoscere Genagricola, che fa parte della compagnia. È un’importante società agroalimentare italiana, con 14 mila ettari di terreno, cui di cui 10 mila in Italia e 4 mila in Romania e 24 aziende agricole, che opera in diverse attività, dalle colture erbacee, alle sementi e prodotti per l’agricoltura, all’allevamento, fino alla produzione e commercializzazione di vini e spumanti. Abbiamo quindi scelto Expo per dare visibilità internazionale a questa nostra realtà».

Per farlo è stata realizzata una campagna di comunicazione, con lo slogan «Genagricola. Le Generali che non ti aspetti», di cui fa parte un video che verrà proiettato all’interno del sito espositivo, in cui in un minuto si riassumono la caratteristiche di questa realtà, attraverso immagini aeree che partono dalla sede storica di Generali in piazza San Marco a Venezia per proseguire nei vigneti del Veneto e del Monferrato, negli allevamenti di bufale e nelle coltivazioni.

L’operazione si lega anche al piano di rilancio strategico di Genagricola, con l’obiettivo di «crescere con il vino, che ha migliori margini rispetto agli altri prodotti, anche all’estero», dice Alessandro Marchionne, a.d. di Genagricola, il cui fatturato oggi è pari a 46 milioni di euro, di cui il 70% dovuto all’agricoltura tradizionale e il 30% alla viticoltura.

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